Ricciardi: vaccino Covid? Europa più avanti di Usa, Italia tra Paesi produttori

Il membro del comitato esecutivo dell’Organizzazione mondiale della sanità e Consigliere del ministro Speranza, Walter Ricciardi, in un’intervista ad Agorà su Rai 3 ha affermato sul vaccino Covid: “Ci stiamo organizzando affinché una parte sostanziale venga prodotto in Italia”.

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Walter Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell’Organizzazione mondiale della sanità e Consigliere del ministro Speranza, è intervenuto ad Agorà su Rai 3 facendo il punto sulla situazione vaccini. Ricciardi ha affermato che in merito alla ricerca del vaccino “l’Europa è molto più avanti degli Stati Uniti e ci stiamo organizzando affinché una parte sostanziale venga prodotto in Italia”. In sostanza, l’Italia è attiva, in prima linea, è si sta organizzando “per essere tra i Paesi leader“. L’Italia vuole partecipare, quindi, in un contesto europeo che sembra superare la superpotenza Usa, e questo grazie a un vaccino in particolare, quello dell’Università di Oxford in collaborazione con un’azienda di Pomezia. Questo vaccino secondo Ricciardi è in una fase di sviluppo più “avanzata rispetto all’altro”. Poi una nota sulle tempistiche: “Se vanno le cose bene in autunno-inverno potremmo avere le prime dosi e naturalmente anche quelle per gli italiani”.

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Nel frattempo dagli Stati Uniti arriva un invito rivolto all’Europa: è necessario che il Vecchio continente sviluppi un vaccino tutto suo, perché in autunno si potrebbe assistere a una nuova ondata della pandemia. E’ quanto affermato da Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, in un’intervista a La Stampa. “Esistono diversi candidati, molti sostenuti dal governo Usa, e altri indipendenti. La fase 1 dei test è stata fatta molto presto, e la 3 inizierà nella prima metà di luglio. In autunno avremo abbastanza informazioni per sapere se i vaccini sono sicuri ed efficaci. La speranza è averli disponibili per la distribuzione tra fine anno e inizio del 2021. Siamo ottimisti, in base ai dati preliminari”, afferma Fauci. Riguardo all’Europa: “Ha molti scienziati e compagnie buone, credo che dovrebbe cercare di farlo. I cinesi ci stanno provando, così come molte aziende americane, e americane-europee. La mia previsione è che avremo più di un vaccino, che potrà essere usato non solo nel Paese che lo ha sviluppato, ma condividerlo con tutto il mondo”.

Anche perché, come già anticipato, il rischio è che in autunno si assista a una nuova ondata della pandemia. Su questo Fauci sottolinea: “Le future infezioni sono inevitabili. Bisogna avere personale, test e risorse per identificare i casi, isolarli e tracciare i contatti. Se lo faremo, quando avverranno le infezioni potremo evitare che diventino una seconda ondata”. Poi una previsione, un po’ sconfortante, sul futuro: “È difficile prevedere quando torneremo alla normalità, ma non quest’inverno. La soluzione vera è il vaccino, quindi non torneremo alla normalità almeno per un anno”.

Ricciardi sugli asintomatici: “Dall’Oms risposta sbagliata”

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Poi Ricciardi si è espresso anche sul mistero degli asintomatici. Il tema degli asintomatici è di recente tornato al centro dell’attenzione mediatica, dopo le parole della responsabile del dipartimento dell’Oms deputato alle nuove malattie e alle zoonosi, Maria Van Kerkhove. L’esperta ha infatti affermato di aver analizzato i casi presi in esame dall’Oms. In base a quanto emerso, secondo la sua interpretazione, gli asintomatici sarebbero molto meno infettivi di quanto ci si aspettava. Poi subito l’esperta ha ribadito: si tratta di un tema molto dibattuto e non ci sono ancora certezze in merito.

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Finita al centro delle polemiche, l’esperta ha poi citato un documento Oms nel quale viene affermato: “Studi esaurienti sulla trasmissione da individui asintomatici sono difficili da fare, ma le evidenze disponibili derivanti dal tracciamento dei contatti segnalate da alcuni stati membri suggeriscono che gli individui infetti e asintomatici abbiano meno probabilità di trasmettere il virus rispetto a quelli che sviluppano sintomi”.  Su questo punto Ricciardi si espone con chiarezza, fino a bacchettare l’Oms: “Dall’Oms si è avuta una risposta inaccurata e sbagliata. La trasmissione da asintomatici è invece, tipica di questo virus e proprio ciò lo differenzia da Sars e Mers”. Ma subito ha ribadito: l’Organizzazione mondiale della sanità “va criticata ma sostenuta”.

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