Tra le conduttrici più apprezzate e conosciute del mondo dello spettacolo nostrano, Paola Perego ha di recente parlato di alcuni problemi di salute con cui ha dovuto fare i conti nel corso degli anni.
Le dichiarazioni di Paola Perego
Intervista da Pierluigi Diaco nel corso della trasmissione Io e Te, Paola Perego (scopri la sua carriera) ha parlato delle sensazioni di ansia e nervosismo che nel corso degli anni hanno avuto delle ripercussioni sia sulla sua vita privata che lavorativa. A tal proposito la conduttrice ha dichiarato: “Mi sono resa conto che io indossavo la maschera della conduttrice. Ero impeccabile ma nascondevo troppe fragilità”. Paola Perego, così come racconta anche nel suo libro autobiografico “Dietro le quinte delle mie paure”, ha dovuto combattere contro forti e incontrollati attacchi di panico.
“Non potevo andare in onda in quelle condizioni. Ogni volta che andavo in tv mi imbottivo di farmaci. Ecco perché tutti mi dicevano che ero algida e frigida. Non ero io, ma le medicine avevano preso il controllo delle mie emozioni. Questa, per me, è un’esperienza che ho sempre voluto vivere in maniera intima e privata, ma ho capito che non era la strada giusta per affrontare il problema”. Proprio per questo motivo la conduttrice ha voluto scrivere il tutto in un libro: “Quella è una parte del mio vissuto. Ho dovuto farlo”.
La conduttrice sulla sua vita privata
Sempre nel corso dell’intervista con Pierluigi Diaco a Io e Te, Paola Perego ha anche parlato della sua vita privata. La conduttrice ha infatti raccontato: “Non potevo fare la doccia o dormire se non c’era qualcuno in casa con me. Mio marito Lucio è stato di grande supporto, una persona estremamente sensibile“.
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Convolati a nozze nel 2011, il rapporto tra i due è davvero molto solido: “ Non è stato facile, almeno non all’inizio. Ma lui non si è tirato indietro. È metodico e orgoglioso, mentre io sono il contrario di tutto. Ci siamo mandati molte volte a quel paese”. Per poi concludere: “Nel momento in cui avevo la sensazione di aver toccato il fondo mi rendevo conto di non averlo neanche lentamente raggiunto“.
