In arrivo un grosso pacco di investimenti sul settore primario. L’Ecobonus permetterà detrazioni del 110% sui lavori di riqualificazione. Ecco come funziona.
In arrivo un grosso investimento, si parla di 6 miliardi, che dovrebbe rimettere in moto il settore primario attraverso la riqualificazione di milioni di case in Italia. A questo si aggiunga la possibilità di una partenza del recupero delle facciate, rimasto a lungo congelato: in questo modo lo stato arriverebbe ad investire altri 3-4 miliardi. Certo, sono cifre importanti. Ma potrebbero essere la chiave per far ripartire la nostra traballante economia.
Quando posso richiederlo
Come funziona esattamente la nuova misura del Decreto Rilancio? Il meccanismo è piuttosto complesso e sarà meglio definito dall’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni. Ma qualcosa già si può affermare: con l’Ecobonus 2020 sarà possibile ristrutturare casa a costo zero, a parte gli oneri finanziari che dovranno essere pagati. Questo nuovo Ecobonus, che permette detrazioni del 110%, si affianca al bonus energia già esistente, che garantiva sgravi fino al 75%. Ma le differenze tra i due sussidi non mancano. Se il classico bonus energia contemplava quasi tutti gli interventi di riqualificazione, il nuovo Ecobonus ha una rosa piuttosto ristretta e i vincoli per accedervi sono numerosi.
Il sussidio sarà valido solo per le spese fatte tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2021. Inoltre il benefit sarà utilizzabile solo per il cappotto termico e per la sostituzione della caldaia con impianti centralizzati a condensazione. La detrazione del 110% spetterà anche per le spese relative a specifici interventi antisismici, per impianti fotovoltaici e per infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici. Tutti i lavori eseguiti con l’Ecobonus 2020 devono garantire il miglioramento di almeno 2 classi energetiche dell’edificio. Va aggiunto che anche gli altri lavori di riqualificazione della casa possono essere contemplati nell’Ecobonus, ma a patto che vengano eseguiti contestualmente agli interventi elencati sopra.
A gravare sull’Ecobous c’è però un problema: un benefit sulla riqualificazione che contempli detrazioni così elevate espone al rischio di incongruità tra spese e lavori. Committente e azienda infatti potrebbero mettersi d’accordo per avvicinare le fatture al tetto massimo di detraibilità. A questo proposito si è già espresso il presidente dell’Enea Federico Testa, che ha lanciato l’allarme. Di qui la decisione di adottare un sistema di attestazioni e verifiche sulla corrispondenza tra lavori e spese.