Secondo un recente report, con uno stile di vita sano i pazienti diabetici potrebbero diminuire di un milione. Dimuirebbe anche la spesa sanitaria
Il progetto “analisi regionali del percorso assistenziale del paziente diabetico” condotto da Vihtali, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sostiene che con uno stile di vita sano diminuirebbe di un milione il numero di diabetici. Oltre a questo, riconducendo il ricorso agli ospedali si potrebbe risparmiare dai 7 ai 28 milioni di euro all’anno, con possibilità di aumento se il tasso di ospedalizzazione per complicanze del diabete di tipo 2 si riducesse a 8,9 per 100 mila abitanti.
I dati emergono nello specifico dal report “la gestione del diabete tipo 2 in Italia: Analisi Regionali”, coordinato da Alessandro Solipaca, direttore scientifico dell’Osservatorio. Il diabete di tipo 2 colpisce il 5-6% della popolazione e secondo i dati dei medici di Medicina Generale, sono 81 mila i pazienti presi in carico per diabete. “Il diabete – afferma Solipaca – è un banco di prova anche dal punto di vista dell’organizzazione, dell’appropriatezza e dell’efficacia dei sistemi sanitari, poiché le politiche di prevenzione e una presa in carico tempestiva di un paziente diabetico evitano sprechi di risorse, prevengono le complicanze della malattia e migliorano la qualità della vita dei pazienti”.
Nel 2017 il tasso di dimissioni ospedaliere è stato del 57,05 per 10mila abitanti e il valore più alto risulta in Molise (85,1), a seguire Campania (83,14) e Puglia (82,49). I valori più bassi si sono registrati in Lombardia (36,25), Piemonte (39,58) e nelle province autonome (Bolzano, 40,29 e Trento 41,73). Con l’avanzare degli anni nel nostro Paese è avvenuta una diminuzione dei casi di diabete ma la mortalità colpisce maggiormente le persone anziane residenti nelle regioni del Sud. Questo dimostra la diversità di prevenzione e assistenza nei Sistemi sanitari regionali.
Nel caso di diabete tipo 2 accade che il pancreas non produce quantità sufficiente di insulina, oppure quella presente non funziona come dovrebbe. E’un tipo di diabete che si manifesta dopo i 30 o 40 anni e in particolare in presenza di alcuni fattori di rischio, quali sovrappeso, carenza di esercizio fisico ma anche ereditarietà o appartenenza a una specifica razza.
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