Emerge un altro video in cui si sente un afroamericano dire “I can’ t breath’ ad un agente della polizia prima di morire in Texas.
“I can’t breathe” poche parole, un’angoscia infinita. I fatti risalgono alla fine di marzo in Texas, ad Austin dove la polizia ha fermato, dopo un inseguimento durato 22 minuti, l’auto guidata da Javier Ambler. Nel video registrato dalla telecamera che uno degli agenti aveva sulla divisa si sente l’uomo, che aveva 48 anni, dire di soffrire di “insufficienza cardiaca” mentre gli agenti lo facevano inginocchiare a terra e lo sottopongono alla tortura della pistola teaser. Nel video si sente anche l’uomo dire “non riesco a respirare” prima di perdere coscienza. Stesso copione di George Loyd ma con un finale diverso: il video è risultato scomparso fino ad oggi. Un’inchiesta interna avviata allora dall’ufficio dello sceriffo della William County aveva stabilito che gli agenti avevano seguito le regole ed usato “una forze di livello ragionevole”. Forse se fosse stato reso pubblico prima le proteste sarebbero esplose in anticipo e con risultati che oggi non sapremmo quantificare. Oggi, intanto, è prevista la sepoltura dello sfortunato Floyd. Migliaia di persone hanno fatto la fila per ore a Houston, in Texas, per rendergli omaggio.Tra i presenti alla Fountain of Praise Church di Houston anche il governatore del Texas, Greg Abbott, che alla stampa ha detto di voler lavorare con la famiglia di Floyd per “assicurare che niente di simile avvenga mai nello Stato del Texas”
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E’ importante che nella situazione attuale di grande attenzione agli incidenti che coinvolgono gli agenti – ha detto Margaret Moore procuratrice distrettuale riferendosi alle proteste in corso anche in Texas per l’omicidio di George Floyd – che il pubblico sappia che indaghiamo questi casi, che li portiamo di fronte al grand jury e che faremo tutto quello che è in nostro potere per assicurare che sia fatta giustizia”.