Il fatto risale al 2015 quando le due donne assalirono un assistente capo della polizia: ora sono state condannate a 13 anni.
Sono state accusate di tentato strangolamento e condannate a 13 anni ciascuna: due donne sono state condannate oggi dal Tribunale di Potenza per l’aggressione ad un assistente capo della polizia. Il fatto avvenne la sera del 21 dicembre 2015, nella sezione femminile del carcere potentino. L’assistente capo fu aggredita dalle due donne, che tentarono di strangolarla con un lungo laccio da scarpe senza riuscirci. «Quasi allo stremo delle forze», come ha ricordato il suo avvocato, Savino Murro, la donna riuscì a chiedere aiuto. Le due imputate, all’epoca dei fatti detenute per reati comuni (una delle due per omicidio), attualmente sono libere e vivono in Campania.
Leggi anche –> Coronavirus, test sierologici: il Tar boccia intesa San Matteo-Diasorin
Leggi anche –> Coronavirus, a Londra morte almeno 700 persone da sole in casa
Leggi anche –> Azzolina: “La maturità per regalare agli studenti un pezzo di storia”
Murro, che si è detto «soddisfatto” per la sentenza, ha sottolineato – in qualità di componente della giunta nazionale dell’Unione delle Camere penali – l’urgenza di intervenire per migliorare le condizioni nelle carceri per prevenire episodi di violenza ai danni degli agenti penitenziari. Questo dibattito in realtà esiste già da diversi anni ma non si è mai fattivamente intervenuti, potrebbe essere questo il momento per il Ministro della Giustizia di attuare un provvedimento.