Il regista Josh Trank del film Fantastic Four ha confessato una verità tenuta segreta per anni legata al personaggio di Sue Storm.
Per la serie “Meglio tardi che mai”, a distanza di cinque anni dall’uscita del reboot del film Fantastic Four diretto da Josh Trank, ecco alcune indiscrezione rese note solo oggi.
Non è un mistero affermare che quando questo film uscì al cinema si rivelò un clamoroso flop, sia per gli incassi e sia per la critica, la quale decise di ‘distruggerlo’ peggio di qualsiasi altra arma nucleare.
I vari problemi derivati dalla produzione e alle varie interferenze hanno contribuito a rovinare l’armonia e il lavoro collettivo, secondo le dichiarazioni rilasciate dal regista Trank in un’intervista di pochi giorni fa.
Le problematiche confessate da Josh Trank
Il regista 36enne in un’intervista a Geeks of Color ha dichiarato che tra le varie discussioni avute tra lui e i produttori, una è stata legata al personaggio di Sue Storm. Trank ha detto che dopo aver preso la decisione di lanciare Michael B. Jordan nel ruolo di Johnny Storm, come la Torcia Umana, ha ricevuto così tante minacce online che ha dormito con una pistola vicino al suo letto e che, mentre cercava di lanciare un attrice di colore per dare un nuovo volto al personaggio, ha ricevuto un sonoro ‘no’ da parte dello studio.
” Ci sono state molte conversazioni controverse che si sono svolte dietro le quinte “, ha detto Trank. “ Ero principalmente interessato a una Sue Storm nera, un Johnny Storm nera e un Franklin Storm nero. Anche se si lavora con uno studio enorme, e si vuole mantenere la mente aperta, loro sanno già chi saranno le grandi star. Avevano parlato di Margot Robbie. Respingendo categoricamente una donna di colore per quel ruolo.”
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Lo studio contro il regista Josh Trank
Nonostante credesse che aver scelto un attore nero nel ruolo chiave di Johnny significasse che non ci sarebbe stato alcun problema con un’attrice nera nel ruolo di Sue, o che avrebbe raddoppiato la rabbia online dei fan, Trank è rimasto sorpreso nel vedere che lo studio non si era schierato dalla sua parte.
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“Quando ripenso a tutto, mi sento in imbarazzo per questo, per aver escluso quel principio. In fondo sono questi i valori che ho nella mia vita, che ho avuto e avrò sempre. Difendo sempre le cose nelle quali credo anche se questo significa bruciare la mia carriera. Mi sento come un fallito per non aver parlato adeguatamente all’epoca.”
