Emergono elementi di scarsa trasparenza nel rendere noti i morti causati dal Covid su scala mondiale. In particolare, i Paesi in cui la libertà di stampa ed espressione è ridotta il virus è stato dichiarato più letale.
Sono ormai trascorsi sei mesi da quando tutto il mondo ha iniziato a fare i conti con il Covid. Fin da quando sono emersi i primi casi in Cina, nella provincia dell’Hubei, fino alla sua diffusione di fatto in tutti i Paesi del mondo. Ma a far storcere il naso, dopo tante settimane in cui le vittime si sono moltiplicate giorno dopo giorno, è la gestione e la diffusione dei dati. In particolare quelli relativi ai decessi causati dal Covid. Il virus ha raggiunto ben 216 nazioni, con oltre sette milioni di contagi registrati e oltre 400mila decessi registrati. Ma qualcosa, in realtà, non torna.
Il quesito principale che tutti si pongono, ma al quale non è stata data una risposta convincente, è relativo al grado di letalità del Coronavirus. Anche perchè, un’altra informazione di cui nessuno è riuscito a capire l’efficacia è legata all’affidabilità dei dati che emergono. In particolare quelli che vengono diffusi nei Paesi in cui a governare è un leader autoritario o peggio un dittatore. A evidenziare la scarsa efficacia di questi dati è un grafico, che presenta un quadro sostanzialmente falso di quelli che sono resi noti come effetti dell’epidemia in questi Paesi.
Negli Stati più autoritari è presente una percentuale di decessi causati dal Covid più bassa rispetto alla media mondiale. In particolare, in nessuno dei Paesi in cui la libertà di stampa e di opinione è ai minimi storici, il tasso di letalità è anche solo lontanamente accostabile ai Paesi più “liberi”. Inoltre, ad avvalorare questa tesi, c’è il fatto che le nazioni che hanno fatto segnare un tasso di letalità più alto, come Belgio, Svezia, Gran Bretagna e Italia, sono anche quelli in cui il grado di libertà politica e civile è tra i più alti al mondo.
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Andando a cercare maggiore conforto nei numeri, andiamo a notare che ci sono troppe differenze rispetto al tasso di letalità del Covid, che su scala mondiale si attesta al 5,7%. Una percentuale seguita ad esempio negli Stati Uniti (5,8%), ma che differisce totalmente in Belgio, dove il tasso di letalità del Coronavirus è addirittura al 16,2%. Stona però molto di più il tasso dello 0,9% di letalità del Venezuela, dove vige la dittatura di Maduro, fino allo zero assoluto dell’Eritrea, dove è in corso uno dei regimi autoritari più funesti di sempre. In quest’ultimo caso, non è da escludere che le eventuali morti da Covid non vengano neanche rese note.
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