Burioni abbandona la scena: “Basta, da qui all’autunno non parlo più”

Roberto Burioni, ordinario di Microbiologia e Virologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, decide di abbandonare il palcoscenico, e lascia anche Fazio: “Esperienza importante, ma i tempi della tv non sono quelli della scienza”.

burioni

Roberto Burioni in un’intervista al Corriere dice basta all’esposizione mediatica. Sono stati giorni turbolenti per l’esperto, anche a causa di un articolo pubblicato dall’Espresso sulle consulenze fornite dal virologo e pagate a peso d’oro. Le consulenze sarebbero state concesse con la Lifenet Healthcare, la srl “focalizzata su attività ambulatoriali e ospedaliere”, controllata attraverso un’altra società, la Invin srl, da Nicola Bedin, ex amministratore delegato dell’ospedale San Raffaele. Le consulenze si focalizzavano sull’indicazione di norme da adottare per gestire al meglio l’emergenza coronavirus all’interno delle aziende: dal distanziamento della scrivania, al rispetto delle norme igieniche, agli ingressi contingentati.

LEGGI ANCHE -> Zohra, domestica a otto anni, picchiata e uccisa per aver liberato due pappagalli

Burioni ha già risposto direttamente ai giornalisti dell’Espresso: “Quanto prendo? E’ riservato”. Ma il settimanale ha evidenziato l’incasso ottenuto dalla Ferrari, dal valore di 33mila euro. Proprio a proposito dell’articolo, Burioni dice all’Espresso: “Sulle consulenze dico una cosa semplice: chi dovrebbe aiutare la ripartenza di un Paese se non un esperto di queste questioni? Se la Ferrari mi chiede un aiuto, dovrei dire di no? Io ritengo che sia un dovere dare una mano. E un professionista va pagato, perché altrimenti si tratta di sfruttamento”. Intanto si espone anche Ilaria Capua su Twitter: “Di certo non è con il fango che si migliora il paese in questa situazione drammatica. Non leggo certa stampa e non conosco il contenuto dell’articolo su Roberto Burioni”.

“In televisione si viene travisati”

burioni
Roberto Burioni

Ora Burioni, a livello mediatico uno degli esperti di punta della pandemia, ospite fisso da Fazio a Che tempo che fa, lascia la trasmissione e ogni tipo di esposizione mediatica. Se ne va perché “i tempi della tv non sono quelli della scienza. Mi hanno attribuito di tutto, ora torno dai miei studenti”. Poi aggiunge: “Starò in silenzio stampa almeno fino all’autunno”. Ma Burioni specifica: il motivo non è la “troppa televisione”, è piuttosto una questione di dinamiche, e di tempi. Anche perché ribadisce che nell’ultimo monitoraggio di Agcom non è entrato neanche tra i primi dieci esperti più presenti nel dibattito pubblico, per quanto riguarda il periodo dal primo marzo al 30 aprile. Ma Burioni appare di certo nella hit parade di esperti con il maggior numero di haters. Sul perché, Burioni confessa: non lo sa.

LEGGI ANCHE -> Genovese chiede di patteggiare ma senza carcere o servizi sociali

Di certo, fin dal 2016, dopo il confronto con Red Ronnie e Brigliadori, Burioni si era già fatto un’idea: “Non mi confronto mai pubblicamente con persone che non sono qualificate a parlare della mia materia. Io ho fatto quello che ritenevo giusto: sin dall’8 gennaio ho cominciato a preoccuparmi per quelle ‘strane polmoniti’ che si vedevano in Cina e ho preso a studiare le carte”. Eppure, i social ricordano ancora quell’affermazione di Burioni sul virus, all’inizio della pandemia: “In Italia il virus non circola”. Ma ora l’esperto specifica: effettivamente, in quel momento non c’era nessuna evidenza scientifica che il virus stesse circolando. Appena avute le prove, Burioni ha rettificato. E, secondo Burioni, il problema risiederebbe in una differenza sostanziale di linguaggio tra media e scienza. In televisione “si viene travisati, esposti al rischio di dire cose mai dette. Mi hanno attribuito di tutto. Una cosa però me la faccia dire: oggi la politica ci chiede certezze ma quando, appena qualche mese fa, dicevamo che i vaccini sono indispensabili, una certa politica ci ha sbeffeggiato e ha strizzato l’occhio ai complottisti”.

Gestione cookie