Scrive una lettera choc, poi si spara un colpo in testa e muore

L’episodio è avvenuto a Roma nord. Un uomo si è tolto la vita a Casal Boccone. Nella lettera c’era scritto “Ho paura di finire in un ospedale”.

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Un colpo in testa in pieno giorno, poi il ritrovamento di una lettera con una frase choc. Si può riassumere con questi due eventi l’incredibile e assurda mattina che è stata vissuta in una strada del quartiere di Casal Boccone. Siamo in piena zona di Roma nord, dove un uomo si è tolto la vita questa mattina in via Pirandello, una delle strade più note del quartiere. Intorno alle 9 e mezza del mattino, mentre la gente si preparava per andare a spicciolata nella chiesa vicina, si è udito chiaramente un forte boato. Non sono state le campane, bensì un colpo di pistola.

A farlo partire è stato un uomo, le cui generalità – età compresa – non sono ancora state rese note. Si tratta comunque di un pensionato, come hanno reso noto le forze dell’ordine che sono intervenute sul posto. L’anziano signore sarebbe stato visto sedersi su una panchina di via Pirandello. Pochi minuti dopo si è udito lo sparo, partito dalla pistola che era proprio in suo possesso. E inevitabilmente si è scatenato lo choc e la paura per un gesto insano. Un gesto che, nel corso dei primi rilievi, avrebbe visto spuntare all’improvviso una spiegazione, seppur parziale.

Gli agenti hanno dovuto assistere a una scena macabra – meteoweek.com

A pochi passi dal cadavere del pensionato, infatti, è stata trovata una lettera. Una delle frasi che non sono passate inosservate dice “ho paura di finire in un ospedale”. Un messaggio, una specie di grido di allarme, per la paura di finire in una clinica. E anche la scelta del luogo – ovvero una strada particolarmente trafficata anche di domenica mattina – per effettuare questo gesto eclatante, sembra essere stato studiato. Il pensionato ha deciso di togliersi la vita sparandosi un colpo di pistola in testa. Una revolver dalla quale è partita la pallottola che gli ha perforato la tempia destra.

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Orientativamente un’ora dopo il suicidio sono arrivati gli agenti di polizia del commissariato di Fidene. Il pensionato ha scelto un luogo pubblico e una modalità abbastanza frequente per mettere in atto il suicidio. Aveva poco più di 60 anni e stava attraversando un periodo terribile, raccontato dalle persone che lo conoscevano alle quali gli inquirenti sono riusciti a risalire. E dalla lettera si comprende questo suo stato d’animo. Tanto che il figlio, proprio nella mattina in cui il pensionato si è tolto la vita, ne aveva denunciato la scomparsa. “Papà potevi aspettare”, ha esclamato dopo aver raggiunto il luogo del suicidio.

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