Le proteste negli Stati Uniti, la richiesta di Trump di 10mila soldati

Proseguono le proteste per la morte di George Floyd. Trump aveva chiesto sei giorni fa il dispiegamento di 10mila soldati per le strade di Washington e in altre città Usa per sedare le proteste ma il Pentagono e le Forze armate americane hanno detto no.

Stati Uniti proteste George Floyd

Continuano le proteste negli Stati Uniti, le manifestazioni in nome di George Floyd. In molte città è scattato il coprifuoco, come a New York ma ovunque le proteste si mantengono pacifiche. Nella Grande Mela, una folla di manifestanti ha marciato sul Manhattan Bridge. A Washington, migliaia di persone sono in strada, proprio nell’area della Casa Bianca. La Sindaca, la democratica Muriel Bowser si è unita ai manifestanti.  Il presidente Donald Trump, dall’interno di una Casa Bianca mai così, blindata, rompe il silenzio con un tweet: “Law and Order” ordine e legalità, mentre l’America intera marcia contro il razzismo e la polizia violenta.

Molta meno folla del previsto

In un altro tweet il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato: “Molta meno folla a Washington di quanto previsto” questo dopo che per ore migliaia di persone hanno marciato e manifestato per le vie della capitale e davanti alla Casa bianca. Trump ha ringraziato la Guardia nazionale, il Secret Service e la polizia del District of Columbia. Non si è pronunciato sulle ragioni e i motivi delle manifestazioni.

La richiesta di Trump di 10mila soldati

Trump aveva richiesto il dispiegamento di 10mila soldati per le strade della capitale e nelle altre città americane, per poter sedare le proteste. Il presidente avrebbe avanzato la richiesta durante un meeting con la Casa bianca ma questa sarebbe stata respinta dal segretario della Difesa, Mark Esper e dal capo di Stato maggiore delle Forze armate americane Mark Milley. Con quest’ultimo Donald Trump avrebbe anche avuto un confronto teso in merito alla legalità di un eventuale decreto per dispiegare l’esercito.

Donald Trump e le elezioni di novembre

Parte del partito repubblicano si appresta a non votare Donald Trump alle elezioni presidenziali di novembre. Secondo il New York Times, non avrà il voto dell’ex presidente George W. Bush e del senatore ed ex candidato alla presidenza Mitt Romney. Gli ex speaker della Camera, John Boehner e Paul Ryan non hanno ancora deciso. La vedova del senatore John McCain, Cindy, voterà Joe Biden.

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