I premier di Italia e Spagna inviano una lettera a Ursula von der Leyen: Conte e Sanchez chiedono alla Commissione europea che la riapertura delle frontiere sia affrontata in maniera comunitaria e coordinata.
Conte e Sanchez, rispettivamente i premier di Italia e Spagna, hanno inviato una lettera a Ursula von der Leyen e a tutta la Commissione europea. La richiesta è chiara e inconfondibile ora: i due Paesi chiedono che l’apertura delle restrizioni sulle frontiere comunitarie avvenga in maniera coordinata. I due premier ribadiscono l’importanza del principio di non discriminazione tra gli Stati membri, già sottolineato dalle linee guida della Commissione. Per farlo, è necessario stabilire, secondo i due premier, un sistema di coordinamento internazionale. Si tratta di un’organizzazione per la gestione delle riaperture imprescindibile, affinché riprendano di nuovo gli scambi nell’area Schengen e con Paesi al di fuori dell’Ue.
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A riferirlo è stata la portavoce del Governo spagnolo María Jesús Montero. Nella lettera il messaggio è chiaro: “E’ il momento di riattivare le nostre economie, recuperare la normalità e anche un elemento fondamentale del progetto europeo come la libertà di movimento nello spazio Schengen”. A commentare la lettera è anche lo stesso Pedro Sanchez, che su Twitter scrive: “Ho inviato, insieme a Giuseppe Conte, una lettera alla Commissione europea, per arrivare a una transizione sicura verso una nuova normalità”. Per questo la riapertura delle frontiere deve avvenire “in forma coordinata, in base a criteri comuni e trasparenti”.
Frontiere Ue, tra resistenze e trattative
La lettera arriva dopo alcune frenate ad opera di non pochi Paesi dell’Ue sulla riapertura delle frontiere. L’ultima evoluzione riguarda l’Austria, che aveva annunciato di “considerare con attenzione” l’apertura delle frontiere ai turisti dal 15 giugno. Dopo le prime resistenze, aveva osato fare un passo in avanti, proponendo una riapertura esclusivamente a Bolzano e alle “regioni sane”. Non è abbastanza, però, e a ribadirlo arriva la lettera Conte-Sanchez. I due Paesi quindi fanno appello al pacchetto presentato da Bruxelles il 13 maggio scorso e ne recuperano alcuni elementi.
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Italia e Spagna propongono che sia l’Ecdc (Agenzia europea di monitoraggio del contagio) a prendere in mano la questione delle riaperture, che dovrebbero avvenire in base a specifici criteri epidemiologici e sanitari. Per questo i due Paesi spingono affinché l’Ecdc “giochi un ruolo di primo piano, definendo il prima possibile questi criteri insieme agli Stati membri”. Poi un’altra richiesta: un’armonizzazione dei protocolli sanitari per il trasporto tra tutti i Paesi Ue. Secondo la Commissaria Ue agli Affari interni Ylva Johansson si potrà tornare “al pieno funzionamento dell’area Schengen non più tardi di fine giugno”. Intanto è molto probabile che le frontiere esterne dell’Ue rimarranno chiuse fino al 31 giugno.
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Nel frattempo l’Italia sembra fare passi avanti con la Germania che dal 15 giugno dovrebbe aprire le frontiere definitivamente con l’Italia. A spiegarlo è stato il ministro degli Esteri Heiko Maas in una conferenza stampa a seguito dell’incontro con Luigi Di Maio. Maas ha affermato: “L’Italia è il secondo Paese come meta turistica per i tedeschi. Se il 15 giugno ritireremo le nostre restrizioni, sicuramente l’Italia sarà un obiettivo prioritario per i cittadini e cercheremo di tenere sotto occhio l’evoluzione della pandemia per poter agire subito qualora peggiori la situazione”.