La maggioranza perde 0,7 punti, il centrodestra cresce di 0,2 punti: in risalita il Movimento 5 Stelle insieme ad una certa destra.
Salvini è in remissione, accompagnato dal Pd che continua a perdere punti. I sondaggi elettorali sono severi e testimoniano una decrescita di consensi nei partiti più grandi, compresa la maggioranza governativa. Secondo Agi gli eventi degli ultimi mesi continuano ad avere un effetto negativo sulla Lega di Matteo Salvini, che questa settimana scende di un soffio sotto il 26% perdendo mezzo punto nelle ultime settimane. Tuttavia, il partito che fa registrare il calo più consistente è proprio il primo degli inseguitori della Lega, ossia il Partito Democratico che si attesta al 20,4% perdendo lo 0,6%.
Risale invece sopra il 16% il Movimento 5 Stelle, i cui consensi nelle ultime settimane paiono piuttosto fluttuanti, mentre si conferma ancora una volta la tendenza positiva per Fratelli d’Italia, che sale al 14,6% (+0,3% in due settimane). Tra i partiti minori, il dato è positivo anche per Forza Italia (+0,5%) e per Azione di Carlo Calenda (+0,4%) mentre calano leggermente Italia Viva e la sinistra (-0,2% per entrambi). Lo sprint della Meloni è davvero sorprendente.
Leggi anche –> Coronavirus, virologo Crisanti: virus era a Vo’ Euganeo già da gennaio
Leggi anche –> Coronavirus: pensioni a rischio? Forse. Ecco cosa c’è da aspettarsi
Leggi anche –> Emersa l’autopsia ufficiale, George Floyd aveva il Coronavirus
Se questa tendenza si confermerà anche nei prossimi mesi, dopo l’estate potremmo trovarci con ben 4 partiti sostanzialmente appaiati (o comunque separati da pochissimi punti) intorno al 20% e allora si assisterà ad uno spettacolo di alleanze improbabili per il raggiungimento di una maggioranza fittizia. Se a ciò aggiungiamo che in quel periodo si dovrebbe votare anche per le regionali, le comunali e il referendum costituzionale, è facile immaginare come ci troveremo in una situazione che inevitabilmente esaspererà la conflittualità e che non farà altro che confermare la prospettiva di un’instabilità governativa tutta italiana. Tempo fa si parlava di un vantaggio della Lega di oltre 16 punti percentuali, oggi scesi a 11; ma il discorso vale anche per la distanza tra PD e M5S, separati prima da 7 e oggi da soli 4 punti. Le distanze stanno diminuendo: i partiti si avvicinano, l’incertezza cresce e più si andrà avanti più sarà difficile presentarsi alle elezioni.