Morte David Rossi, chiesta l’archiviazione sull’indagine dei festini hard

Nuovi sviluppi sul caso della morte di David Rossi: i pm genovesi mandano gli atti al Consiglio superiore della magistratura, e chiedono l’archiviazione sull’indagine dei festini hard.

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fotogramma tratto dal video che riprende la caduta di David Rossi

Secondo quanto si apprende, la procura di Genova ha trasmesso gli atti sulla morte di David Rossi al Consiglio superiore della magistratura. Rossi, capo della comunicazione di Monte dei Paschi di Siena, venne trovato morto nel 2013 nella stradina su cui si affacciava il suo ufficio, presso Rocca Salimbeni. Secondo le ricostruzioni, l’uomo sarebbe precipitato da una finestra, e in merito alla vicenda erano state aperte le indagini dalla procura di Siena.

Alle indagini hanno partecipato anche i pm genovesi, che avevano aperto a loro volta un’inchiesta su alcuni presunti festini a cui avrebbero partecipato i magistrati senesi, gli stessi che indagavano sulla vicenda e che, per questo, avrebbero insabbiato il corso delle indagini.

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Festini hard, l’ipotesi di insabbiamento delle indagini

Come ricordato dai giornalisti dell’ANSA, l’inchiesta genovese, aperta per abuso d’ufficio a carico di ignoti, si era attivata dopo l’intervista rilasciata alla trasmissione televisiva de “Le Iene” da parte dell’ex sindaco di Siena, Pierluigi Piccini – l’ultimo a fare riaprire il caso sulla morte di David Rossi.

In questa occasione, Piccini aveva infatti dichiarato di essere venuto a conoscenza di alcuni “festini“, ai quali avrebbero partecipato importanti personaggi della magistratura e della politica. L’ex sindaco aveva additato proprio tali incontri come causa di un possibile insabbiamento sul caso Rossi, ma dopo la messa in onda del servizio i pm senesi avevano presentato querela per diffamazione, e lo stesso Piccini venne inserito nel registro degli indagati. Dal canto loro, i magistrati genovesi hanno chiesto l’archiviazione per abuso d’ufficio per mancanza di prove sufficienti.

Vittorio Ranieri Miniati e Cristina Camaiori, rispettivamente procuratore aggiunto e sostituto, avevano raccolto la testimonianza di una persona informata dei fatti, ovvero la stessa escort che avrebbe partecipato ai “festini” a sfondo sessuale. L’escort aveva confermato di avere preso parte a questi incontri, ma che non aveva riconosciuto i magistrati mostrati in foto dagli investigatori – al contrario di quanto invece asserito durante l’intervista con Le Iene.

David Rossi

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Con l’aggiunta di altre testimonianze raccolte nell’arco di due anni, era quindi emerso che simili comportamenti della magistratura, ritenuti comunque inopportuni, non avrebbero avuto in realtà alcuna influenza sull’indagine per la morte di Rossi, che quindi non sarebbe risultata “affossata”. Sono ancora diversi, però, i punti della faccenda rimasti in ombra. I pm di Siena hanno chiuso per due volte l’indagine bollando la morte del capo della comunicazione del Monte dei Paschi come suicidio, ma sono tante e di tutt’altro tipo le altre ipotesi avanzate sul quel misterioso decesso.

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