Ucciso dall’amico dopo vari litigi, la tragedia in Vallecamonica nel Bresciano. La vittima, un 53enne, era stata allontanata da casa per maltrattamenti alla moglie
Ha ucciso l’amico a colpi di roncola al culmine dell’ennesima lite scoppiata all’interno dell’appartamento dove vivevano senza elettricità e in un contesto di forte degrado. E’ accaduto nella notte a Esine, Comune bresciano della Valcamonica. La vittima, il 58enne Vincenzo Arrigo, dallo scorso ottobre era ai domiciliari da colui che lo ospitava, Bettino Puritani di 53 anni, dopo essere stato allontanato di casa per maltrattamenti ai danni della moglie.
Tra i due – come ricostruito da La Stampa – entrambi senza lavoro e seguiti dai servizi sociali, la convivenza forzata sarebbe stata difficile fin da subito. Complice qualche bicchiere di troppo, Arrigo e Puritani spesso litigavano. L’ultima zuffa è finita nel sangue. I due uomini avrebbero iniziato a litigare in casa poi sarebbero scesi nel vicolo davanti alla porta. I toni si sono alzati ed a quel punto Puritani, secondo quanto fino ad ora hanno ricostruito i carabinieri della compagnia di Breno, avrebbe afferrato una roncola e quindi colpito il coinquilino alla testa. Puritani non si sarebbe limitato ad un colpo solo, ma avrebbe affondato più volte l’arma sul capo del coinquilino. Arrigo ha provato a difendersi, ma davanti alla furia omicida dell’amico la sua resistenza è crollata.
Le urla e il trambusto hanno fatto scattare l’allarme. Un vicino di casa, seppur abituato alle sfuriate dei due uomini, ha capito che questa volta la situazione era più grave del solito. Quando da una finestra ha visto Puritani colpire Arrigo con la roncola ha subito chiamato i carabinieri che sono arrivati poco dopo. Nella piccola abitazione i militari hanno trovato l’omicida che li attendeva, in uno stato decisamente diverso. Puritani aveva ancora gli abiti sporchi di sangue e alla vista dei carabinieri non ha opposto resistenza facendosi ammanettare. Il 53enne si trova in carcere a Brescia a disposizione del magistrato di turno che già nelle prossime ore potrebbe ascoltarlo.
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Vincenzo Arrigo, la vittima dell’omicidio – come riporta La Stampa – aveva testimoniato nell’ultimo processo per la Strage di piazza Loggia. Arrigo era stato in cella con Maurizio Tramonte, condannato all’ergastolo, e aveva rivelato che Tramonte in cella gli avesse mostrato una fotografia in bianco e nero spiegando che era presente in piazza il 28 maggio 1974 giorno dell’attentato.
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