I ciclisti hanno dato l’allarme dopo aver visto molti esemplari galleggiare sul fiume: negativi i test per verificare lo sversamento di sostanze tossiche.
Il primo allarme è scattato il 1 giugno a darlo sono stati i ciclisti che hanno osservato lungo il Tevere alcune decine di pesci morire e venire a galla. Gli agenti della polizia Municipale del reparto Tutela Tevere durante il turno di monitoraggio hanno visto all’altezza di Ponte Vittorio quanto stava accadendo. Ma cosa sta succedendo nel fiume e perché i pesci continuano a morire? Per arrivare a una spiegazione gli agenti hanno quindi avviato un controllo lungo il fiume con l’ausilio del reparto Fluviale e avvistando esemplari morti anche nel tratto tra il Ponte della Musica e Ponte Pasa. Sono state dunque richieste agli organi competenti le analisi chimiche dell’acqua per risalire alle cause della moria. Per domani mattina è previsto il primo sopralluogo dei periti della Asl Roma1 servizio zooprofilassi. L’ipotesi più probabile è quella di un’alterazione di un microclima.
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Secondo i primi accertamenti per verificare eventuali sversamenti di sostanze tossiche sul Tevere che “al momento – dicono i vigili – hanno dato esito negativo”. Ma ulteriori verifiche sono in corso:” Procederemo con il monitoraggio di tutta l’area, già divisa in aree, per escludere svernamenti ” spiegano. Poi hanno aggiunto: “Chiediamo immediatamente alle Istituzioni preposte ai controlli di accertare immediatamente le cause della moria dei pesci – scrivono invece in una nota Piergiorgio Benvenuti e Fabio Ficosecco, rispettivamente Presidente Nazionale e responsabile romano del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale – l’eventuale motivo di inquinamento e quale effetto negativo potrà avere sino al mare”. Non è la prima volta che succede: nel 2017 si era verificato un episodio molto simile e le associazioni ambientaliste avevano puntato il dito contro l’alto tasso d’inquinamento delle acque del Tevere, ormai “ridotto a un nastro trasportatore di rifiuti”. L’oipa comunque ha fatto partire una denuncia con l’invio di una segnalazione urgente all’Arpa Lazio, a Roma Capitale, al sindaco Virginia Raggi, al Comando della Polizia municipale e all’Asl Roma 1 chiedendo che siano attivati immediatamente i controlli al fine di stabilire le cause della moria anche a tutela della salute pubblica.