Gilet arancioni, Pappalardo: “Popolo, ribellati, scendi in piazza!”

Il leader dei Gilet arancioni, Antonio Pappalardo, ha esortato il popolo alla ribellione e ha gridato contro il Governo. Insulti anche a Mattarella

gilet arancioni
 (Photo by – / ANSA / AFP) / Italy OUT (Photo by -/ANSA/AFP via Getty Images)

n Piazza del Popolo a Roma il leader dei gilet arancioni Pappalardo si è rivolto ai cittadini con queste parole: “Popolo, esci dal guscio, scendi in piazza, ribellati! Io non conto nulla, è il popolo che comanda, per eleggere un nuovo Parlamento dobbiamo avere una nuova legge elettorale e bisogna stampare la nostra moneta nazionale, la Lira!”.

Il caso dei Gilet arancioni fa parlare molto in questi giorni, soprattutto dopo l’invasione della piazza romana con a capo Antonio Pappalardo, un uomo che dalle Forze Armate ha intrapreso la strada della protesta contro il governo dando voce al malcontento polare e chiedendo un ritorno alla vecchia moneta italiana, la Lira. Colpo finale è stato l’arrivo dell’emergenza coronavirus e la conseguente crisi che ha provocato la rovina dell’economia italiana.

Il programma di Pappalardo si basa su un principio semplice, “ridare il potere al popolo sovrano” andando contro la politica e i “suoi mestieranti”. Sulla scia di questo pensiero e su esempio francese dei Gilet gialli, nascono i Gilet arancioni. La manifestazione si è tenuta non soltanto a Roma ma in una trentina di città italiane.

Pappalardo
. (Photo by Vincenzo PINTO / AFP) (Photo by VINCENZO PINTO/AFP via Getty Images)

Nella capitale, si sono radunate circa 100 persone in piazza all’unanime grido di “libertà” ed evitando completamente le regole del distanziamento. Nessuno inoltre indossava la mascherina ed ha osservato le misure di sicurezza. Tra le bandiere italiane che sventolavano, in sottofondo si alzava un coro di insulti rivolti anche al Capo dello Stato Sergio Mattarella, al premier Giuseppe Conte invitandolo a dimettersi e parole di sdegno anche nei confronti dei giornalisti. “Siete venduti, protestiamo contro il sistema capitalistico, siete dei bastardi”.

In risposta all’accaduto, Stefano Pedica del Pd dichiara: “Basta pagliacciate che offendono la memoria delle vittime del coronavirus e le nostre istituzioni. Chi insulta Mattarella, insulta l’Italia intera. Certe manifestazioni sono una vergogna, soprattutto se organizzate in una giornata in cui il capo dello Stato, con la sua visita a Codogno, manda un grande messaggio di speranza a tutta la nazione”.

Aggiunge il Senatore Pedica ”Questi fantomatici gilet arancioni farebbero bene a starsene a casa, invece di creare pericolosi assembramenti. Certe iniziative andrebbero assolutamente vietate”.

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