Tra i volti più amati della televisione italiana c’è senza dubbio quello di Gerry Scotti. Il presentatore, che è un viso rassicurante tanto del pomeriggio quanto del Prime Time televisivo è ormai da settimane dietro il bancone iconico di Striscia La Notizia, insieme alla collega Michelle Hunziker.
E proprio sul programma televisivo – che come molti altri ha dovuto rivedere la propria struttura a causa del COVID-19 – e sulla sua collega di studio Gerry Scotti ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso di una lunga intervista con il Corriere della Sera.
Gerry Scotti racconta di aver avuto un dialogo con Pier Silvio Berlusconi prima di tornare a condurre Striscia La Notizia in piena pandemia e di avergli lasciato carta bianca per poter decidere in tutta tranquillità, senza avvertire pressioni. “Eh, lo studio senza pubblico… Il cambiamento è stato radicale. Ma quando ho debuttato a Striscia, 23 anni fa, trasmettevamo da due piani sotto terra e senza nessuno. Per certi versi, è stato un tornare alle origini”.
In più Gerry Scotti ha raccontato di come è cambiato lo studio del programma, anche e soprattutto su quello che lo spettatore non vede sullo schermo della sua TV: “Guanti, mascherine e misurazione della febbre sono diventati automatismi. È meno facile vedere gli autori a cinque metri uno dall’altro, sarte e tecnici sparpagliati sugli spalti dello studio vuoti… perfino Antonio Ricci ha rinunciato a stare in regia e si è messo lì, per farci sentire non abbandonati. I capannoni Mediaset di solito pieni di gente e ora sigillati fanno impressione”.
Il presentatore ha comunque sottolineato che ogni decisione presa è stata presa in accordo con Michelle Hunziker e che il pensiero dell’ex di Eros Ramazzotti era altrettanto importante per prendere la decisione riguardo il fatto di andare avanti o meno con il programma.
Gerry Scotti, sempre attivo anche sui social, ha lasciato anche qualche dichiarazione riguardo la sua partecipazione ad Amici Speciali, asserendo: “Non potevo non esserci, anche se ogni volta per raggiungere Roma da Milano ci vogliono sei ore. L’impressione più grande è stata entrare in quello studio: era una bolgia, ora è vuoto. Una sensazione mai avuta. Il varietà sarà il genere che soffrirà di più”.
Per quanto riguarda i programmi per il futuro, Scotti ha detto: “Probabilmente già prima dell’estate registreremo le nuove puntate di Caduta libera. Certo, farà impressione farlo senza le solite 300 persone vocianti che avevo attorno. Ma abbiamo avuto due o tre ideuzze per sentirci connessi. Poi sono riuscito a registrare anche Chi vuol essere milionario in Polonia, rientrando due giorni prima della chiusura… chissà come sarebbe stato fare la quarantena lì”.
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