Dombrovskis, messaggio all’Italia: “Recovery fund? Soldi solo con riforme”

Il vice presidente della Commissione Ue Dombrovskis chiarisce ulteriormente: “Gli Stati dell’Ue che vogliono ricevere i soldi del Recovery Fund devono presentare dei piani di riforme”. Un messaggio diretto all’Italia?

Covid19, Dombrovskis: “Senza riforme, non si accede ai fondi del recovery fund”(GettyImages)

Gli Stati dell’Ue che vogliono ricevere i soldi del Recovery Fund devono presentare dei piani di riforme e investimenti da usare per stimolare la crescita e rendere le loro economie più resilienti alle crisi. Un messaggio che giunge forte e chiaro agli stati membri, in particolare a quei paesi che necessitano di riforme e che più di tutti hanno alzato la voce nei tavoli dell’Ue.

Lo ha chiarito il vice presidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, nel corso di un’intervista al quotidiano tedesco ‘Die Welt’. “Se non ci sono riforme – ha avvertito – il denaro non fluirà. Questa è una conseguenza logica e avviene già per molti programmi europei”. Poi, lo stesso Dombrovskis, ha fatto una ulteriore precisazione. “Se i paesi non promuovono i loro progetti di riforma o non investono, non possiamo finanziare questi progetti dal bilancio dell’Ue”.

Chiari i paletti del recovery fund. “In effetti – spiega – i fondi non sono automatici. Sono al contrario distribuiti in tranche e arrivano solo quando sono stati raggiunti determinati obiettivi di riforma o sono state completate determinate fasi di investimento “.
Il premier Giuseppe Conte

Cresce il fronte dei dissidenti: anche la Repubblica Ceca dice no al Rf

Dopo Ungheria, Olanda, Austria, Svezia e Danimarca ora anche la Repubblica Ceca contesta il piano di Ursula von der Leyen. Il premier ceco Andrej Babis ha definito “inammissibile” il recovery fund così come è stato pensato. Secondo il primo ministro, il piano di rilancio non dovrà servire a versare denaro a Paesi gravemente indebitati i cui problemi sono stati aggravati dall’epidemia. “Dovrebbero innanzitutto garantire – spiega – che la loro situazione migliorerà in futuro, sottolineo che i Paesi dalle economie sane soffrono ugualmente e in particolare soffrono le economie piccole dipendenti dall’export, come quella della Repubblica ceca”.

Si allunga così la lista dei Paesi contrari alla proposta della Commissione Europea per il Recovery Fund. Dopo la nota opposizione dei quattro “frugali” (Svezia, Danimarca, Olanda e Austria), e l’Ungheria, che ha bocciato il provvedimento poche ore fa, è il turno della Repubblica Ceca.

Leandro Lombardi

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