I primi cittadini dei comuni di Gorizia, Tarvisio e Trieste scrivono al premier Conte e ai ministri Di Maio e Lamorgese. Arrivano ogni giorno decine di migranti nelle città di confine.
Diventa sempre più problematica la situazione dei migranti che provano ad arrivare in Italia via terra. Il nuovo fronte dei tentativi di ingresso nel nostro Paese è rappresentato dal confine nord-orientale della nazione. E così, i sindaci dei Comuni più vicini alla frontiera con la Slovenia e il resto del territorio balcanico provano a far sentire la propria voce. Ci hanno pensato in particolare Roberto Dipiazza, Rodolfo Ziberna e Renzo Zanette. Sono rispettivamente i sindaci di Trieste, Gorizia e Tarvisio, ovvero le tre città maggiormente colpite dagli arrivi di nuovi migranti.
I tre primi cittadini hanno scritto una lettera al premier Giuseppe Conte e ai ministri degli esteri Di Maio e dell’interno Lamorgese. La loro è una richiesta di aiuto, per far sì che la situazione degli arrivi di nuovi migranti possa rendersi più facilmente gestibile. “In questo periodo – si legge nella lettera – si stanno registrando decine di arrivi giornalieri a Gorizia, Trieste e Tarvisio di richiedenti asilo provenienti, presumibilmente, dai centri per rifugiati della Turchia”. In questo testo è emersa tutta la preoccupazione dei sindaci delle tre città di frontiera.
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Dipiazza, Ziberna e Zanette segnalano che fra i migranti arrivati “cresce anche il numero dei minori stranieri non accompagnati”. Si tratta dunque di minori che vengono accolti dai comuni, grazie anche a un contributo da 6 milioni di euro stanziato dalla regione. Questo denaro, stando a quanto si legge nella lettera dei tre sindaci, integra il “non sufficiente contributo nazionale”. I primi cittadini di Trieste, Gorizia e Tarvisio sottolineano anche il fatto che i Comuni “hanno sempre svolto un ruolo fondamentale pur in presenza, spesso, di forti perplessità sulla reale età di molti di loro”.
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Nella lettera si legge anche che “a causa del Covid-19, la situazione sta diventando ingestibile ed è indispensabile un intervento urgente dello Stato che consenta di risolvere un problema che contiene anche aspetti sanitari”. Per questo motivo si chiede a gran voce l’aiuto da parte del Governo, anche perchè i posti per la quarantena obbligatoria stanno per esaurirsi. “Chiediamo con la massima urgenza un intervento da parte dello Stato – proseguono i sindaci, competente in materia, affinché venga affrontato e risolto nell’immediato il problema”. Richiesta anche “l’attivazione di un’azione diplomatica da parte del Governo per bloccare la ripresa dei flussi sulla rotta balcanica”.
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