Mes, Gentiloni: “Abbiamo lavorato per eliminare le condizionalità”

Il commissario europeo Gentiloni ha dichiarato “A noi il Mes conviene. Si tratta di prestiti vantaggiosi. Sfrutteremo l’occasione”

Gentiloni Mes
 (Photo credit should read ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)

Il commissario agli Affari Economici dell’Unione Europea, Paolo Gentiloni, ha dichiarato “La Commissione ha lavorato molto per togliere a questi strumenti le condizionalità che c’erano. Abbiamo dovuto modificare molte regole attuative. Le condizionalità c’erano perché il Fondo salva Stati era nato per altre finalità, ossia per Paesi in difficoltà che chiedevano aiuto (Grecia, Spagna, Portogallo). Abbiamo dovuto modificare molte regole attuative per evitare queste condizioni”.

Perché all’Italia conviene il Mes

“I prestiti sono vantaggiosi per un Paese come il nostro. Un primo pacchetto da 500 miliardi attivabile nelle prossime settimane. Un secondo pacchetto da 750 miliardi che ha bisogno del via libera dei governi e della ratifica dei parlamenti. Dal primo gennaio dell’anno prossimo. Quindi c’è molto tempo per lavorarci”. Queste sono le motivazioni che secondo il commissario fanno del Mes uno strumento vantaggioso rispetto a Paesi come la Francia o la Germania. Inoltre, non si hanno notizie sul fatto che Spagna e Grecia non lo utilizzeranno. Potrebbero esserci anche dei piccoli cambiamenti ma i negoziati presentano delle difficoltà e deve essere rispettata la legittimità delle diverse posizioni.

Il Recovery Fund

Viene considerato come un passo verso un obiettivo più limitato. “Attualmente abbiamo un edificio che ha una moneta unica, ma quanto alle politiche di bilancio ci sono meccanismi di sorveglianza. Ora invece ci sono delle risorse economiche a fondo perduto. Stiamo facendo un passo rilevante, ma più limitato rispetto a quello che va verso una federazione. Ci sono settori strategici da sostenere”.

I finanziamenti

L’occasione deve essere sfruttata nel migliore dei modi e bisogna rispondere degli strumenti utilizzati per una ripresa economica e per affrontare obiettivi importanti, come transizione ambientale, innovazione tecnologica e digitale e per risolvere problemi antichi. “Dobbiamo evitare che le risorse che arriveranno finiscano in mille rivoli, siano sparpagliate o siano destinate a misure che non abbiano il profilo di investimento, di priorità. Occorre fare una cosa indirizzata al futuro poiché la Commissione europea lascia a Paesi la responsabilità di fare le proposte, ma poi vorrà verificare che gli obiettivi indicati e i tempi dichiarati siano rispettati”.

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