Boris Johnson sul G7: sarebbe prematuro riammettere la Russia. Londra valuta l’invito di Trump esteso anche a Mosca, ma non offrirà il suo voto per la presenza di Putin.
Secondo quanto viene riportato dalle fonti locali, il Regno Unito pare volersi opporre a qualsiasi proposta di riammissione della Russia al G7, dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di voler espandere gli inviti dei partecipanti al gruppo alle maggiori potenze internazionali.
Downing Street starebbe quindi valutando in negativo la proposta di accogliere il presidente russo Vladimir Putin, al prossimo vertice a guida USA, rinviato a dopo l’estate causa della pandemia da coronavirus. L’incontro, al quale è stata richiesta la partecipazione anche ai leader dell’India, dell’Australia e della Corea del Sud, conterà un’alleanza atta a discutere delle future relazioni che dovranno essere intraprese con la Cina.
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Johnson, no a Putin nel prossimo G7
Secondo quanto viene riportato da Independent, il portavoce del premier britannico Boris Johnson avrebbe riferito come il Paese sia contrario alla riammissione della Russia, espulsa da quello che era l’allora G8 nel 2014 a seguito dell’annessione illegale della Crimea. Sebbene infatti occuparsi dell’invito dei vari leader del vertice sia al momento prerogativa di Trump (in quanto presidente di turno), rimane comunque compito dei membri quello di decidere di riammettere a pieno titolo e all’unanimità Mosca – mossa considerata ancora prematura da Londra.
“La Russia è stata rimossa dal gruppo G7 dopo l’annessione della Crimea e non abbiamo ancora visto prove del suo comportamento che ne potrebbero giustificare un’eventuale riammissione”, avrebbe sottolineato il portavoce di Downing Street. “Non sosterremo la decisione della sua riammissione a membro del gruppo, a meno che non cessino le attività aggressive e destabilizzanti che minacciano la sicurezza dei cittadini del Regno Unito e la sicurezza collettiva dei nostri alleati”, ha spiegato ancora il portavoce del numero 10.
Johnson, che da alleato chiave di Trump si era detto pronto anche a un vertice immediato – a differenza delle rimostranze mostrate invece dalla tedesca Angela Merkel – resterà comunque “in stretto contatto” con il leader della Casa Bianca sui nuovi piani di organizzazione del summit, dichiara il portavoce britannico.
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Un summit che, dal punto di vista del presidente americano, rimane al momento “un gruppo obsoleto di vari Paesi” che, data la situazione attuale, “non sarebbe in grado di rappresentare correttamente ciò che sta accadendo nel mondo”. Per questo, allora, la Casa Bianca vorrebbe estendere l’invito ad altri leader, in modo tale da far sorgere “un bel gruppo di Paesi” atti a discutere la delicata questione della Cina.