L’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera a Mattinocinque ribadisce: siamo prossimi alla riapertura della mobilità tra regioni, “dal 3 giugno ci si muove liberamente”.
L’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera cancella ogni dubbio in un’intervista a Mattinocinque: sì, dal 3 giugno la mobilità tra regioni verrà riaperta su tutto il territorio nazionale. “Dal 3 giugno ci si muove liberamente fra le Regioni, poi alcune Regioni stanno riflettendo rispetto ai periodi di vacanza”. Lunga e contorta è la polemica riguardante una riapertura “controllata”. Il governatore della regione Sicilia Nello Musumeci avrebbe parlato di ingresso libero in Sicilia, ma controllato attraverso il tracciamento dei turisti, per monitorare costantemente la situazione sull’insorgenza di possibili casi da coronavirus.
Il governatore della Sardegna Solinas sembra ancora più perentorio, presentando la proposta di un passaporto sanitario per entrare nell’isola: “La mia proposta non nasce dal nulla. Si inserisce in una linea di tendenza internazionale”. E’ quanto affermato, in un’intervista a Repubblica, dal governatore della Sardegna, che poi ha aggiunto: “Solo una questione di termini. Vogliamo chiamarlo certificato di negatività? Ma guardate che di ‘passaporto’ parla anche l’Organizzazione mondiale per il turismo, che ha scelto questa formula per le Canarie. E la Corsica ha chiesto a Parigi di poter introdurre lo stesso obbligo. Da noi, nei fatti, è già realtà. Dal 21 maggio abbiamo riaperto ai voli privati. E a decine, provenienti da tutto il mondo, si stanno presentando già con il loro certificato di negatività, in base a protocolli con le società di gestione degli aeroporti”. Insomma, Solinas risponde alle critiche del ministro Boccia che aveva tacciato l’idea di incostituzionalità. Inoltre, aveva specificato Boccia, una possibile applicazione di questa regolamentazione sarebbe competenza del Governo nazionale, non delle regioni.
Ora Gallera risponde: “Non si può parlare di passaporto sanitario anche perché ricordiamoci che il test ematico sierologico riguarda soltanto una fotografia: se hai avuto una malattia. Poi magari puoi ancora averla in corso, ma è un dato che racconta quello che tu sei stato, poi va approfondito con un tampone che è la fotografia di un momento. Se io faccio un tampone e poi salgo su un traghetto posso reinfettarmi in quel momento. Non c’è nessuno tipo di garanzia che può dare il test diagnostico o addirittura epidemiologico. Quindi il passaporto sanitario è uno strumento che non ha nessun fondamento come evidenziato dal ministero e da tutti gli esperti”.
In sostanza, per Gallera il vero problema del passaporto sanitario sarebbe rappresentato dall’attendibilità parziale dei test a disposizione. Inoltre, nulla esclude che, fatto il tampone, il viaggiatore possa infettarsi successivamente. Poi Gallera conclude con la sua ricetta: “Attrezzarsi per fornire un servizio sanitario con ambulatori, con strutture in grado di accompagnare chi sta male e per potere verificare lo stato di salute questo è una la proposta di alcune Regioni. Vedremo come va”.
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