Il presidente americano vuole smorzare a ogni costo le proteste contro la polizia per il caso Floyd. Trump parla di “dominare i manifestanti” e di “lasciarli in carcere per tanto tempo”.
Le manifestazioni di protesta per via dell’uccisione di George Floyd non accennano a placarsi. Anche questa giornata è stata carica di tensioni in diverse parti degli Stati Uniti. Sono migliaia le persone che sono scese per le strade di decine di città americane, per esprimere il proprio dissenso nei confronti della polizia. Donald Trump, dal canto suo, ha fatto capire che i governatori dei vari Stati devono adottare il pugno di ferro e non avere pietà dei manifestanti. Per questo motivo li ha invitati a intervenire, e per farlo si è espresso come sempre con termini tutt’altro che diplomatici.
Trump ha definito “idioti” quei governatori che non fanno arrestare i manifestanti nel più breve tempo possibile. Secondo il presidente degli Stati Uniti, coloro i quali passano alla violenza e alla devastazione dei luoghi circostanti – com’è purtroppo avvenuto in queste ore – deve essere lasciato in galera “per lunghi periodi di tempo”. Queste parole sono state pronunciate in video conferenza da Donald Trump, nel suo intervento per stimolare i presidenti a intervenire contro questi moti di protesta. E alcuni passaggi del suo intervento sono stati ripresi dal New York Times.
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Rivolgendosi ai governatori delle città in cui si stanno svolgendo le proteste per l’uccisione di George Floyd, Trump ha fatto capire che devono essere loro a “dominare nei confronti dei manifestanti”. Se non lo fanno, come abbiamo detto prima, secondo il presidente americano sono degli idioti. “Non dovete sprecare il vostro tempo in maniera inutile, i manifestanti vi travolgeranno se non interverrete per tempo e in maniera rude”, ha dichiarato Trump in video conferenza. Un modo per ottenere una reazione e per vedere se l’ondata di contestazioni nei confronti della polizia riuscirà a scemare.
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Di contro, sono arrivate anche le dichiarazioni da parte di Barack Obama. Il predecessore di Trump alla Casa Bianca ha fatto capire che, secondo lui, le proteste di questi giorni “rappresentano la legittima frustrazione per decenni di fallimenti nel tentativo di riformare la polizia in America, ma non ci sono scuse per le violenze”. Secondo l’ex presidente degli Stati Uniti, la maggior parte delle persone scese per le strade è “pacifica, coraggiosa, responsabile e merita rispetto e sostegno, non condanna”. Intanto sale la conta delle città che hanno decretato il coprifuoco: sono oltre 40, tra cui Washington in cui il sindaco ha mobilitato la guardia nazionale.