Maurizio Gasparri interviene sul caso Palamara e sulla presenza in tv del magistrato. “Avrebbe fatto meglio ad evitare l’intervista, ha perso occasione per chiedere scusa”
Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri torna sul caso Palamara. Nel mirino c’è l’intervista tv concessa dal magistrato a Massimo Giletti, nel corso della trasmissione La7, andata in onda ieri sera. “Avrebbe fatto meglio – spiega Gasparri – ad evitare l’intervista in tv il noto Palamara. Massimo Giletti, promotore di una operazione di trasparenza, ha fatto bene a tentare un vero e proprio ‘colpo’ portando per la prima volta l’indagato davanti alle telecamere. Ma il Palamara, perno di mille manovre certamente non condotte da solo ma con numerosi compagni di cene e merende, togati, politici di area Pd, dirigenti sportivi, ha perso una occasione. Poteva essere un’occasione per chiedere scusa davvero”.
L’affondo di Gasparri è totale, tant’è che si dice poco convinto delle dichiarazioni e della ricostruzione dei fatti, a suo dire troppo generica. “Nessun segno di contrizione per il traffico di nomine andato ben oltre il legittimo compito di fare delle valutazioni. Nessuna accettabile ammissione di colpe per gli inauditi attacchi a esponenti politici ritenuti avversari da ‘battere’. Supponenza, convinzione di cavarsela con pochi danni nelle sedi giudiziarie, espedienti e furbizie da prossimo imputato. Palamara avrebbe dovuto cominciare dicendo: ‘chiedo scusa a tutti per la mia condotta vergognosa’”.
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“Costui – prosegue Gasparri parlando ancora dell’intervista tv – ha invece ostentato la consueta presunzione ed è apparso certo di tornare a svolgere le sue funzioni togate. Una vergogna. Ma non daremo tregua a questa gente. Vogliamo ed avremo chiarezza da Palamara, Pignatone e da tanti altri. Palamara, se avesse dignità, dovrebbe accettare un pubblico confronto sul suo operato e sul degrado della magistratura. Ma, come diceva Sciascia, sono ‘pochissimi gli uomini’ mentre abbondano altre figure. Lo abbiamo visto chiaramente in tv – conclude Gasparri polemicamente -Palamara non è certo il Capitano Bellodi”.
Nella giornata di oggi è arrivato anche il commento di Matteo Salvini, bersaglio di Palamara e finito al centro delle intercettazioni. “Da Palamara dichiarazioni surreali – esordisce – A me e agli italiani non interessano le scuse tardive o le parole, interessano i fatti: magistrati promossi per appartenenza politica (quasi sempre di sinistra) e non per bravura. Inoltre, interessano i processi infiniti, innocenti in galera e colpevoli fuori. So che è urgente una riforma vera della giustizia – ha aggiunto Salvini – ma per farla servono un governo e un ministro capaci di farla”.
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