Antifa ha iniziato a far breccia dopo le elezioni vinte da Trump quattro anni fa. Contrasta i gruppi di estrema destra, non rifiuta la violenza e anzi la ritiene necessaria per difendersi.
Da qualche giorno si fa un gran parlare di un movimento come Antifa, tirato in ballo persino da Donald Trump. Il gruppo di estrema sinistra è finito al centro della cronaca dopo un tweet scritto dal presidente degli Stati Uniti. Trump, in merito alla partecipazione di alcuni attivisti alle proteste per l’uccisione di George Floyd, ha fatto capire di volerli denunciare. La motivazione è presto detta: Antifa viene vista dall’inquilino della Casa Bianca come una associazione terroristica. Ma cosa si cela dietro a questo gruppo, balzato all’improvviso al centro della cronaca internazionale?
Tuttavia, la legge non sembra stare dalla parte del capo della Casa Bianca. Gli Stati Uniti, infatti, non hanno una norma che regola il terrorismo interno. E poi c’è un altro aspetto da non sottovalutare. Antifa, meglio nota come Antifaschistische Aktion, non dispone di un leader, nè di una struttura ben definita o di membri certi che ne fanno parte. Non è facile risalire alla composizione di questa associazione, anche se ci sono alcune frange che hanno manifestato il loro schieramento. Uno di questi casi è rappresentato dal Puget Sound John Brown Gun Club di Seattle, un gruppo che si oppone ai suprematisti di estrema destra.
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Possiamo parlare di Antifa come di un gruppo che ha visto la sua ascesa dopo l’elezione di Donald Trump. Era il 2016, molti gruppi di estrema destra avevano ripreso vigore negli Stati Uniti: da qui era vista come necessaria una “risposta” dalla sinistra. E allora ecco che, dopo gli ultimi fuochi da parte dell’Anti-Racist Action negli anni Ottanta, venivano fuori nuovi movimenti anti-fascisti. Nel caso specifico, abbiamo a che fare con gli Antifa: personaggi che vestono di nero, vanno in giro a volto coperto e inneggiano alla violenza più come forma di difesa necessaria che come forma di attacco.
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La provenienza degli Antifa è piuttosto ampia, ma ha una matrice comune. Stiamo parlando di gruppi di sinistra radicale, gruppi anarchici e in alcuni casi anche vecchie reminescenze di Black Bloc. Dunque tutti gruppi che non nutrono particolare simpatia nei confronti della polizia. Anche se negli ultimi tempi le cose sono cambiate, come si è visto con la loro partecipazione alle manifestazioni per l’uccisione di George Floyd. I capisaldi degli Antifa sono il contrasto all’omofobia, al razzismo, alla xenofobia e ogni forma di autoritarismo. Nulla che possa far riferimento al terrorismo, come ha invece sostenuto Donald Trump.
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