Alessandro Di Battista lancia la proposta del “Servizio Ambientale”, con una task force di 200mila giovani under30 da schierare a tutela e salvaguardia del territorio italiano.
Un “esercito” di giovani under30 da impiegare per un “Servizio Ambientale” atto a preservare l’ecosistema italiano. Questo il futuro per circa 200mila ragazzi e ragazze e questa la proposta avanzata dal grillino al ministro dell’Ambiente, Sergio Costa: “Sarà come fare il militare, ma si servirà il Paese preservando l’ecosistema. Il lavoro verrà retribuito”, spiega Alessandro Di Battista, attraverso un lungo post lasciato sulla sua pagina Facebook ufficiale.
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“Quante volte avete sentito la frase: ‘lo Stato avrebbe dovuto investire in prevenzione’? Questo è il momento di farlo più che mai e per farlo va dato direttamente lavoro a decine di migliaia di giovani. Oggi, in Italia, come negli Stati Uniti negli anni della Grande Depressione, vi è la necessità di uno ‘Stato datore di lavoro’ sia per contrastare la disoccupazione giovanile sia per intraprendere attività di prevenzione di crisi ecologiche future. Da alcuni mesi sto lavorando ad un programma nazionale con questi obiettivi. Ho strutturato una proposta insieme a Lapo Sermonti, un giovane esperto dell’Onu che si occupa dell’integrazione della protezione ambientale e degli effetti del cambiamento climatico nei progetti Ifad”. Recita così il pubblicato su Facebook dal pentastellato Alessandro Di Battista, che annuncia il programma del “Servizio Ambientale“.
Un programma chiamato così alla stregua di quello che fu il servizio militare e di quello che è il Servizio Civile, ma in questo caso – sottolinea Di Battista – “ambientale e pagato bene“. Coordinato dal Ministero dell’ambiente con l’obbiettivo di impiegare fino a 200.000 giovani (sotto i 32 anni) all’anno, il progetto sarà dedicato alla “prevenzione ambientale”, che “è il modo migliore per difendere la Nazione“.
“Attraverso il ‘Servizio Ambientale’ verranno create vere e proprie squadre di lavoro che, su tutto il territorio nazionale (con priorità data ai terreni demaniali ma senza escludere interventi su proprietà private a determinate condizioni), si occuperanno della salvaguardia del territorio attraverso attività che stiamo strutturando grazie al Piano Nazionale per l’Adattamento al Cambiamento Climatico“, spiega dunque il grillino. E aggiunge: “Nel 1933, negli Stati Uniti, venne lanciato il Civilian Conservation Corps (CCC), un programma di lavoro statale per giovani americani. Fu il programma di maggior successo del New Deal roosveltiano. Come avvenne con il CCC, il nostro programma avrà come obiettivi quello della formazione di una coscienza ambientale e del rafforzamento dello spirito nazionale“.
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I costi di questo servizio non saranno bassi, spiega il pentastellato, ma risulteranno comunque “infinitamente minori” rispetto a quelli relativi “a grandi opere inutili” e “soprattutto saranno ammortizzati da mancate spese”. La proposta, ci viene fatto sapere, è stata presentata di recente al Ministro dell’ambiente Sergio Costa, che pare anche si sia “mostrato entusiasta” in merito al progetto.
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