Di fronte a 50 persone papa Francesco celebra a S.Pietro la Messa di Pentecoste: salute, lavoro, speranza, guerra e fame i temi della sua predica.
Papa Francesco ha celebrato la Messa di Pentecoste nella basilica vaticana. Presenti alla celebrazione circa 50 persone, il più alto numero di presenti, fino ad adesso, dall’inizio del lockdown. Ieri per il Rosario ai Giardini Vaticani – all’aperto, quindi – i partecipanti erano circa 130. Il Papa ha invitato a pregare per “quanti sono tenuti a prendere decisioni delicate e urgenti, perché proteggano la vita umana e la dignità del lavoro”. Francesco ha indicato – nel corso di un videomessaggio all’arcivescovo di Canterbury Justin Welby e alle altre Chiese d’Inghilterra – i temi sui quali è necessario investire: “Salute, lavoro, eliminazione delle disuguaglianze e delle povertà. Mai come ora ci serve uno sguardo ricco di umanità: non si può riprendere da capo a inseguire i propri successi senza preoccuparsi di chi è rimasto indietro”. “Oggi assistiamo a una tragica carestia della speranza. Quante ferite, quanti vuoti non colmati, quanto dolore senza consolazione!” ha aggiunto il papa nel messaggio: “Facciamoci allora interpreti della consolazione dello Spirito, trasmettiamo speranza e il Signore aprirà vie nuove sul nostro cammino”.
“Quanto vorrei che, come cristiani, fossimo più ancora e più
insieme – ha sottolineato il Papa – testimoni di misericordia per
l’umanità duramente provata. Chiediamo allo Spirito il dono
dell’unità, perché diffonderemo fraternità solo se vivremo da
fratelli tra noi. Non possiamo chiedere all’umanità di stare
unita se noi andiamo per strade diverse”.
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Il papa ha insistito sulla necessità di modificare alcuni aspetti della realtà che procurano sofferenza e disperazione ad un numero enorme di persone: “Invertite il senso di marcia! Abbiamo bisogno di tornare a camminare verso Dio e verso il prossimo: non separati, non anestetizzati di fronte al grido dei dimenticati e del pianeta ferito. Abbiamo bisogno di essere uniti per fronteggiare le pandemie che dilagano: quella del virus, ma anche la fame, le guerre, il disprezzo della vita, l’indifferenza. Solo camminando insieme andremo lontani”.
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