Clint Eastwood, leggenda vivente del cinema americano, compie oggi 90 anni. In carriera interpretato oltre 60 film e nella sua carriera di attore, regista, produttore e compositore ha vinto 5 Oscar, di cui 2 come miglior regista: nel 1993 per Gli spietati e nel 2005 per Million Dollar Baby. Ecco cinque film per celebrare il suo cinema.
Arrivato in Italia dopo il successo della serie tv western Rawhide, Clint Eastwood mise la sua faccia imperturbabile al servizio del Pistolero senza nome e del Biondo nella celebre Trilogia del dollaro di Sergio Leone (che di Clint diceva: “Ha due sole espressioni: col cappello e senza”). Ma Eastwood, che oggi arriva alla veneranda età di 90 anni, è anche un grande autore di cinema, come dimostrano questi cinque film.
Gli Spietati
Capolavoro del 1992 interpretato dallo stesso Eastwood sono con Freeman, Gene Hackman e Richard Harris, Gli Spietati segna un punto di svolta nella filmografia del regista e attore americano. Se prima Eastwood aveva sparato così tanti proiettili da far impallidire un esercito, da Gli spietati in poi comincia a fare l’esatto opposto. Da quel momento ogni pallottola sparata comincia a pesare come un macigno, creando più problemi di quanti ne risolva. Il film ricevette nove candidature agli Oscar, inclusa quella per Miglior attore per lo stesso Eastwood, vincendone vinse quattro, tra i quali Miglior film e Miglior regia.
Gran Torino
Non è un caso che Gran Torino sia oggi uno dei film più conosciuti ed apprezzati di Eastwood. È il manifesto di un modo di pensare l’umanità che non permette la collettivizzazione della colpa, basandosi invece sul primato assoluto della responsabilità individuale. Il protagonista del film insegna ad un giovane ragazzo coreano che tra uomini ci si insulta, che quello dell’insultarsi a vicenda è un modo di interagire che permette di mettere tutti allo stesso livello. Eastwood non ha mai avuto paura delle parole, alle quali ha sempre dato poco peso, preferendo ad esse le azioni (come dimostra anche il recentissimo The Mule).
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Million Dollar Baby
Uno dei grandi talenti di Clint Eastwood regista è quello di riuscire a maneggiare la tragedia con uno stile sobrio ed asciutto, mai alla ricerca della lacrima facile, ma spesso concentrato su temi a volte durissimi. Million Dollar Baby comincia come un classico film di boxe (cosa che non gli riesce affatto male), ma si ritrova a parlare di Dio, della morte e dell’intervento dell’essere umano nelle questioni più intime che lo riguardano. Lo Stato non si dovrebbe mai e poi mai intromettere nelle questioni personali dei suoi cittadini. In base a questo principio inderogabile, il conservatore e repubblicano Clint Eastwood rivela di essere a favore dell’eutanasia (a differenza della maggioranza dei repubblicani).
L’uomo nel mirino
È uno dei tanti film di pura azione che costellano la filmografia di Eastwood (ed essendo cinema di pallottole, risse e colluttazioni, viene sempre considerato “minore” rispetto al corpus successivo della sua filmografia). Ma L’uomo nel mirino è lo stesso uno dei film più spettacolari della sua epoca, che ha come protagonista un poliziotto tutto sommato mediocre, ma nel quale c’è una scintilla di inamovibile desiderio di giustizia e senso del dovere (un prototipo dei personaggi più moderni come l’ultimo Richard Jewell). Il film sul finale sconfina nel puro simbolismo: si è soli contro tutto e tutti.
Mystic River
Nei film di Clint Eastwood la famiglia non è mai un rifugio felice dove trovare amore e buoni sentimenti. Anzi, in quasi tutti i suoi film i famigliari sono un peso, non ti capiscono e ti tarpano le ali. Mystic River è sicuramente l’apoteosi di questa visione: un film che racconta un gruppo di amici d’infanzia dilaniato dalla tragedia famigliare.