Bonomi: “La politica può fare più danni del Coronavirus”

Il presidente di Confindustria teme per il tentativo di rilancio del settore produttivo. “Il Paese si è abituato a essere anestetizzato, servono strategie per il lavoro”, dichiara Bonomi a Repubblica.

carlo bonomi

Arriva un altro duro attacco da parte del settore della produttività ai danni del Governo Conte. Questa volta a sferrarlo è Carlo Bonomi. Il presidente di Confindustria ha rilasciato un’intervista per Repubblica, durante la quale sostiene che la pandemia di Coronavirus potrebbe essere stata l’ultima mazzata al suo settore. Secondo Bonomi, infatti, “questa politica rischia di fare più danni del Covid”. In particolare il numero uno degli industriali sostiene che il Governo Conte non sia in grado di gestire una ripartenza necessaria per il settore.

“La narrazione secondo cui una volta passata la pandemia tutto tornerà come prima è una falsità bella e buona – tuona il presidente di Confindustria – . La realtà è un’altra. Questo è un Paese che si è abituato ad essere anestetizzato”. Bonomi mette in guardia chiunque sostenga che la sua sia una polemica sterile, facendo capire anche lo stato d’animo del movimento. “Gli imprenditori sono fortemente preoccupati. In autunno molte imprese non riapriranno, altre dovranno ridimensionarsi. Non sappiamo cosa succederà domani, che ne sarà delle commesse, degli ordini, dei fornitori”.

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Carlo Bonomi – meteoweek.com

Uno dei temi più caldi sul fronte del lavoro è quello relativo ai licenziamenti. Bonomi apprezza solo in parte lo sforzo del Governo per evitare che accadano, ma al tempo stesso vuole di più. “Ho detto quel che sanno tutti coloro che ogni mattina vanno in azienda a lavorare. Il governo ha bloccato i licenziamenti fino ad agosto. Ma il lavoro, i posti di lavoro, non si gestiscono e non si creano per decreto”. Allora cosa serve per rilanciare il mercato del lavoro? “Serve una strategia – dichiara Bonomi – , una visione, un’idea di quale Paese vogliamo costruire. Bisogna smetterla di guardare esclusivamente al dividendo elettorale”.

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“Lo ha detto molto bene il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco – prosegue il capo di Confindustria – . Bisogna puntare sulla crescita: sono venticinque anni che il nostro Paese perde produttività, allontanandosi sempre più dai concorrenti”. E la crescita, secondo Bonomi, dipende anche dal modo in cui vengono sfruttate le risorse. La spesa corrente aumenta, a discapito “degli investimenti nelle infrastrutture, nella sanità, nell’innovazione e nella ricerca, nelle politiche per la sostenibilità ambientale e sociale, nelle politiche attive per il lavoro anziché annegarle nel reddito di cittadinanza o nei navigator”.

E proprio su queste ultime figure, Bonomi non riesce a non fare ironia in chiusura di intervista: “Qualcuno sa dove sono andati a finire? Non si fa così, è uno spreco di risorse inaccettabile”.

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