Con queste 4 illusioni ottiche capirai che non tutto ciò che vediamo corrisponde alla realtà… e piuttosto, secondo te, questa qui proposta è un’immagine in movimento? Per rispondere scorri nell’articolo.
Conosci il fenomeno delle illusioni ottiche? Possono essere di vari tipi e consistono in un inganno dell’apparato visivo dato da una anomala sinergia tra i nostri occhi e il nostro cervello. Tal illusioni sono difficili da decifrare e dietro esse c’è molta scienza perché non è sempre semplice capire il motivo della discrepanza tra percezione e realtà.
L’illusione della forchetta impossibile, conosciuta anche come diapason del diavolo o Poiuyt, sembra avere tre punte se la si guarda dal basso. La parte superiore è invece chiaramente divisa in due! Tale forma è impossibile da realizzare perché altrimenti violerebbe le regole della geometria euclidea.
L’illusione di Ebbinghaus consiste nel dare la parvenza che il cerchio sulla sinistra sembri più grande di quello sulla destra. Ciò è perché il cerchio che sembra più piccolo, quello sulla destra, è circondato da cerchi più grandi.
Tale illusione accade nel nostro apparato visivo perché il cervello utilizza contestualizza gli elementi per giudicarne la grandezza, come quando ad esempio percepisce che qualcosa di piccolo sia lontano. Dato che il cerchio sulla sinistra è circondato da altri più piccoli, il nostro cervello si illude che sia di dimensioni maggiori di altro un cerchio circondato da cerchi più grandi.
Conosciuta come la griglia di Hermann, questa illusione è risalente al 1870, quando fu scoperta da Ludimar Hermann.
I puntini che sembrano apparire dove si incrociano allo snodo delle linee bianche, fanno parte si un processo neurale chiamato inibizione laterale, cioè la capacità di un neurone eccitato di ridurre l’attività dei neuroni vicini.
Quando molta luce colpisce i neuroni della retina, essi non riescono a elaborarla tutta e così compaiono i punti neri.
Questa immagine che sembrerebbe una gif ma non lo è! Viene soprannominata illusione dei “serpenti in rotazione” e fu inventata nel 2003 da Akiyoshi Kitaoka. Il fenomeno di movimento illusorio che qui si presenta e che la caratterizza, è conosciuto come “deriva periferica”. A differenza della parte dell’immagine dove ci si sofferma con lo sguardo, i “sepenti” nell’area visiva periferica sembrano roteare.
Secondo lo studio condotto dai ricercatori del Barrow Neurological Institute, i micromovimenti della pupilla e il battere delle palpebre creerebbero l’illusione del movimento.
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