Fase 2, scattano le polemiche verso la “movida seduta” applicata a Sanremo, contro cui si scagliano gli esercenti rimasti penalizzati dall’ultima ordinanza della città.
Alla luce degli ultimi fatti di “movida anarchica” e vita notturna poco rispettosa delle regole anti coronavirus, continuano a sorgere incertezze e preoccupazioni da parte di alcuni cittadini e gestori di locali in quel di Sanremo. Il Paese e l’economia devono ripartire in questa Fase 2, e per farlo serve anche permettere ai locali di ripartire e di riaprire le porte ai clienti: il tutto, però, deve essere portato avanti con sicurezza e criterio.
Sotto tale ottica, allora, la movida continua lo stesso la Sanremo, ma senza assembramenti e con l’obbligo i bere seduti al tavolo, con ingressi contingentati per ogni locale. Misure necessarie, queste, che servono a tenere a bada ogni eventuale possibilità di nuovi contagi da Covid, ma che ha fatto sollevare un certo polverone di polemiche da parte di alcuni esercenti del posto.
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Secondo quanto si apprende, infatti, sarebbero parecchi i malumori scatenati dalla prima serata di movida “controllata” a Sanremo, per la quale diversi locali sembrerebbero essere rimasti penalizzati. L’ordinanza emessa e applicata – che vieta dunque e soprattutto di consumare in piedi – penalizzerebbe i ristoranti di piazza Bresca e piazza Sardi, riferiscono i gestori, che lamentano invece come il resto della città non abbia sempre rispettato le disposizioni anti contagio.
“Non è giusto, perché così come c’è movimento in piazza Bresca, c’è pure altrove”, spiega ai giornalisti Andrea Accolti, che parla a nome del suo locale il “Punto B”. Lo stesso che poi prosegue, sempre con toni accesi: “La nostra serata è stata ben organizzata e tranquilla, ma chiediamo al sindaco che il provvedimento restrittivo venga esteso a tutta la città”.
Non arrivano a dare particolare manforte alle parole di Andrea, però, quelle spese da Andrea Di Baldassarre, il presidente Confcommercio e Fipe di Sanremo. Sempre ai giornalisti, infatti, Baldassarre avrebbe così dichiarato: “Un plauso speciale ai miei colleghi, che hanno investito dei soldi negli steward e nel rispettare quanto richiesto dalla amministrazione, anche perché non è facile continuare a investire in questo momento. Lo abbiamo fatto con senso di responsabilità”.
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E sulla polemica scattata sulla “movida seduta”, che penalizza uno o l’altro locale, il presidente ha poi semplicemente commentato: “Capisco e sono vicino ai miei colleghi, che si sentono messi dentro un provvedimento che li penalizza, a differenza di chi in altre zone può lavorare più tranquillamente”.
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