Tutti conosciamo il volto solare di Michelle Hunziker e il suo sorriso contagioso. Michelle però ha vissuto anche un periodo molto buio, fatto di astinenza, privazioni e minacce di morte…
Michelle Hunziker è la svizzera più amata d’Italia. Bella, anzi bellissima. Si è fatta amare dal pubblico italiano grazie alla sua simpatia e a trasmissioni come Zelig o Striscia La Notizia. Abbiamo potuto ammirarla, nel 2018, nella conduzione del Festival di Sanremo assieme a Claudio Baglioni e Pierfrancesco Favino e recentemente a All together now e Amici Vip.
“Una vita apparentemente perfetta” quella di Michelle Hunziker, come racconta lei stessa nel libro autobiografico che ha voluto descrivere 4 anni molto tormentati della sua vita. Perché c’è stato un tempo in cui quel sorriso che tutti conosciamo, era soltanto una maschera indossata per nascondere un dolore molto grande…
Un pò di tempo fa Michelle Hunziker si è fatta coraggio, e non quando ha deciso di raccontare questa storia ma quando ha dovuto porre fine ad anni di manipolazione mentale e assoggettamento psicologico: l’adesione a una setta che divenne una dipendenza. Esatto, è stato proprio così che Michelle l’ha descritta -ai microfoni di Domenica In qualche tempo fa, intervistata da Cristina Parodi– come una vera e propria dipendenza. Circolo tra l’altro che ha messo fine al matrimonio con Eros Ramazzotti, siamo nel 2002.
“Quando Eros mi ha messo davanti a una scelta io ho scelto loro.“
Il percorso spirituale a cui si era sottoposta prevedeva un lungo periodo di ‘purificazione’. Come ha spiegato la conduttrice: l’astinenza era al centro di tutto. Dieta, vita ascetica e astinenza sessuale erano tappe fondamentali del percorso. Michelle ha raccontato di non avere più avuto rapporti dai 23 ai 27 anni.
Nonostante le resistenze dei suoi cari, per anni non è riuscita a uscire da quel circuito di manipolazione. Allora quando ha capito che bisognava staccarsi? (continua)
“Credevo tanto in quel percorso che ho sofferto assieme al mio percorso, in quei 4 anni, e a un certo punto il peso era diventato insostenibile – racconta Michelle in collegamento, poi continua – Quando hanno capito che mi stavo staccando hanno iniziato a inculcarmi la mia morte. Mi minacciavano, mi dicevano che nel momento in cui sarei uscita dalla setta sarei morta, soffocata nel sonno.”
“Nonostante questa paura, era talmente pesante stare lì dentro, che ho deciso che preferivo morire che continuare a stare lì con loro. Così ho deciso.” (continua)
La prima persona che ha riabbracciato , uscendo da quella situazione è stata la mamma: “Quando ho capito quello che è successo, è come se fossi stata in una bolla di sapone che poi è scoppiata. Come se fossi vissuta per 4 anni in un tunnel nero. Poi arriva la luce e fa malissimo”. Parlando del momento in cui ricomposti i tasselli di una realtà sgretolata, quello che rimane fra le mani brucia.
“Arriva l’autocolpevolizzazione, ‘Oh Dio che cosa ho fatto’, ‘Ma come ho potuto?!’ e tutto il dolore fatto ai tuoi cari. Quindi sì, la prima cosa che ho fatto è andare dalla mia mamma, ed è stato forse il momento più bello della mia vita”. Il momento della rinascita. Ed è proprio da questa sua esperienza che nasce l’associazione Doppia Difesa, che mira a proteggere le donne in difficoltà.
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