In che maniera Hollywood può frenare la sempre più preoccupante crescita del sentimento anti-cinese causato dallo scoppio della pandemia da Coronavirus? Una risposta a questo quesito è arrivata dal gruppo Endemol Shine North America.
Il comitato per l’inclusione e la diversità della società Endemol Shine North America si è riunito virtualmente per discutere di un tema fondamentale: in che maniera i prodotti audiovisivi (film e serie tv) possono frenare il sentimento anti-asiatico che sta montando nel mondo a causa dello scoppio della pandemia da Coronavirus?
Hollywood e il sentimento anti-cinese
Ha partecipato al panel virtuale Marva Smalls, responsabile dell’inclusione globale di ViacomCBS e vicepresidente esecutivo per gli affari pubblici, insieme al collaboratore della CNN ed editorialista del South China Morning Post Jeff Yang. Il comitato per la diversità e l’inclusione della compagnia, composto da Marisa Hammonds e Tara McCullough, ha citato alcuni recenti rapporti che dimostrano una maggiora incidenza di contagi ed una aumentata letalità del virus tra le persone di colore rispetto a quanto avviene tra gli americani bianchi, soffermandosi anche sui recenti episodi di discriminazione anti-asiatica, quasi raddoppiati negli ultimi tre mesi rispetto allo stesso periodo del 2019 in America. A seguito dello scoppio della pandemia, che ha avuto origine in Cina, gli americani di origine asiatica hanno riscontrato un aumento dei casi di aggressioni a sfondo razziale, verbali e fisiche.
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I rischi
“Sappiamo fin troppo bene, quando scoppia una pandemia, che ci sono comunità che diventano facilmente un capro espiatorio, che si tratti dei latini per l’influenza suina, degli afroamericani per l’Ebola, della comunità LGBT per l’AIDS e ora della comunità asiatica per il Covid”, spiega Smalls. Se è vero che negli ultimi anni gli americani di origine asiatica hanno fatto progressi in un settore dell’intrattenimento che sta diventando sempre più inclusivo, come quello delle serie tv, è anche vero che tutte queste conquiste non possono essere già considerate garantite. Yang, il cui figlio, Hudson, è stato uno dei protagonisti della sitcom americana Fresh Off the Boat, afferma: “Quello che abbiamo visto anche in altre occasione è che non è mai difficile tornare indietro. Quindi, proprio nel momento in cui la comunità asiatica stava vivendo un momento favorevole nell’industria dell’intrattenimento, è arrivato il Covid, e i progressi che sono stati fatti ad Hollywood sono adesso già a rischio”. La sfida, adesso, è quella di non disperdere gli sforzi fatti degli anni e di resistere a questa nuova ondata di intolleranza con forza e rapidità.
Cosa fare?
“I professionisti dell’intrattenimento sono spesso leader di business e società, ma il tema della diversità e dell’inclusione deve diventare un imperativo aziendale fondamentale e non un compito da sbrigare frettolosamente, affidando alle minoranze incarichi ridicoli per poter poi fare bella figura nei report annuali”, spiega Paul Madison, già executive di NBCUniversal. L’attuale crisi può quindi avere un forte impatto sul modo in cui l’industria deciderà di raccontare le proprie storie. A tal proposito, durante il panel. Yang ha affermato che “è il momento di iniziare a pensare all’impatto che le storie che raccontiamo possono avere sulla società”. Smalls ha aggiunto che le aziende devono iniziare ad accettare le minoranze ai tavoli che contano.