Clarissa Burt è stata ospite di Caterina Balivo a Vieni da Me e si è confessata sul suo passato e suoi suoi amori, ricordando Massimo Troisi.
Da Filadelfia a Milano, dalla moda al cinema
Nata a Filadelfia nel 1959, Clarissa è stata una delle più famose top model e in Italia ha trovato il successo e… l’amore. “Sono arrivata negli anni ’80 e mi sono innamorata dell’Italia. Non era difficile. Decisi di voler restare a vivere e ci sono rimasta“. Prima a Milano, capitale della moda, poi a Roma, dove ha tentato con buoni risultati la strada del cinema: ”Era il mio secondo sogno, dopo quello di fare la modella: avevo una grande voglia di fare cinema“.
La relazione – finita male – con Francesco Nuti
Il suo debutto cinematografico fu Caruso Paskoski di padre polacco, che la vedeva accanto al protagonista e regista della pellicola, Francesco Nuti, con cui dal 1986 aveva una relazione, che però terminò prima dell’uscita del film al cinema: “Io e lui abbiamo avuto una storia durata un anno e mezzo” – ha svelato – “Ci siamo poi lasciati prima dell’uscita del film e per questo motivo non sono andata alla prima. Per vederlo, ho dovuto comprare il biglietto”.
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Il grande amore con Massimo Troisi
Alla fine degli anni ’80 cominciò una relazione con un altro grande del nostro cinema, Massimo Troisi, di cui ha parlato con nostalgia con Caterina Balivo, ricordando che il prossimo 4 giugno saranno 26 anni dalla sua scomparsa. “Tre anni della mia vita con lui sono stati bellissimi, un uomo straordinario. Non riesco a pensare che il prossimo giovedì saranno 26 anni dalla sua morte”, ha detto la Burt, che oggi è un’imprenditrice di successo.
“Massimo era molto attraente per le donne e lui ogni tanto ne approfittava…”
Inevitabile la domanda sul perché una storia così bella sia finita: “Me lo chiedono tutti, ma l’amore viene e poi va, non rimane per sempre,” ha detto, aggiungendo poi che sul loro amore c’era però l’ombra del tradimento di lui: “Massimo era bello, divertente e famoso, i soldi non gli mancavano. Era molto attraente per le donne e lui ogni tanto ne approfittava. Per me una coppia significa essere in due, non essere in duecento”.