‘Ndrangheta, decine di arresti sparsi in tutta Italia: scoperti appalti pilotati ad hoc per favorire le cosche mafiose. Ci sarebbero anche funzionari pubblici coinvolti.
La Guardia di Finanza sta eseguendo decine di arresti in tutta Italia per una maxi operazione anti-‘Ndrangheta. Al centro degli arresti un cartello criminale composto da imprenditori e funzionari pubblici. L’organizzazione si occupava di pilotare gli appalti a favore delle cosche ‘ndranghetiste. L’indagine è stata coordinata dalla Dda di Reggio Calabria. Al centro dell’inchiesta i Piromalli, cosca di “imprenditori” che opera nella Piana di Gioia Tauro. All’opera anche diversi sequestri di beni e imprese, per un totale di oltre 103 milioni di euro.
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Dettagli della maxi operazione
La maxi operazione, denominata “Waterfront”, rappresenta l’epilogo di indagini condotte da tempo dal Gruppo investigazione criminalità organizzata del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Reggio Calabria. L’intervento della Guardia di Finanza ha richiesto l’impiego di circa 500 agenti dei comandi provinciali e dello Scico. Questo perché, come già accennato, si tratta di un’operazione trasversale a tutta Italia. Tra le province coinvolte: Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza e Vibo Valentia, Messina, Palermo, Trapani, Agrigento, Benevento, Avellino, Milano, Brescia, Lombardia, Alessandria, Gorizia, Pisa, Bologna e Roma.
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Il tutto è stato coordinato dal procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri. Stando alle indagini, l’associazione a delinquere si occupava, in termini specifici, di turbativa d’asta aggravata dall’agevolazione mafiosa, frode nelle pubbliche forniture, corruzione ed altri reati. Sono ben 11 i funzionari pubblici coinvolti. In tutto sono 63 le persone sottoposte a custodia cautelare. Altri 20 invece restano indagati con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.