Facebook contro Twitter: I social non sono gli arbitri della verità

WASHINGTON, DC - APRIL 10: Facebook co-founder, Chairman and CEO Mark Zuckerberg testifies before a combined Senate Judiciary and Commerce committee hearing in the Hart Senate Office Building on Capitol Hill April 10, 2018 in Washington, DC. Zuckerberg, 33, was called to testify after it was reported that 87 million Facebook users had their personal information harvested by Cambridge Analytica, a British political consulting firm linked to the Trump campaign. (Photo by Alex Wong/Getty Images)
In un’intervista, Mark Zuckerberg fa le proprie considerazioni sullo scontro Trump-Twitter, dopo che il social ha segnalato due post del presidente

E’ scontro da giorni tra i social Facebook e Twitter. Dopo che il Presidente Trump ha accusato Twitter di reprimere la voce dei conservatori, si è dichiarato pronto a firmare un decreto che contiene una stretta sui social media. Il social ha infatti segnalato due post del Presidente degli Stati Uniti nei quali si parlava di frode sull’ipotesi di voto via posta in California. Sotto questi messaggi è comparso un avviso della piattaforma che invitava alla “verifica dei fatti”.
“Le grandi imprese dell’hi-tech stanno facendo tutto quello che è in loro potere per censurare le elezioni del 2020. Se questo dovesse succedere perderemmo la nostra libertà, e io non permetterò che questo accada. Ci hanno provato nel 2016 e hanno perso. Ora impazziranno!”
A rispondere alla dichiarazione, oltre al Ceo di Twitter Mark Dorsey, c’è anche il patron di Facebook, Mark Zuckerberg.“Bisogna prima capire che cosa intenda fare, tuttavia, in linea generale, non mi sembra una giusta reazione da parte del governo censurare una piattaforma per paura della censura”.
Inoltre, Zuckerberg, ha rilasciato un’intervista alla Fox criticando Twitter per aver segnalato due post del presidente Usa. “Credo che i social non debbano essere gli arbitri della verità di tutto ciò che la gente dice online”. Specifica inoltre che “le società private, specialmente queste piattaforme, non dovrebbero essere nella posizione di farlo”.