Una “sperimentazione” del voto elettronico potrebbe essere effettuata già al prossimo election day in autunno. Variati (sottosegretario all’Interno): “Sì all’innovazione tecnologica”
Una “sperimentazione” del voto elettronico traccia un nuovo percorso che potrebbe portare ad una rivoluzione. Un passo tecnologico che, in caso di via libera definitivo, entrerà in vigore già al prossimo election day in autunno. Rispondendo a un’interrogazione in commissione affari costituzionali della Camera presentata dal presidente Giuseppe Brescia, il sottosegretario all’interno Achille Variati ha detto che il Viminale procederà in tal senso. “Ci auguriamo di avanzare con sveltezza all’avvio della commissione interministeriale per l’innovazione tecnologica. Questa dovrà individuare le imprescindibili garanzie procedimentali volte ad assicurare il diritto di voto che rappresenta il cuore della nostra democrazia”.
“Buona notizia dal governo” ha commentato soddisfatto Brescia. “Grazie a una commissione, in tempi brevi il ministero dell’interno, insieme alla ministra per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione Paola Pisano, adotterà il decreto attuativo sulla sperimentazione del voto elettronico. Nell’ultima manovra, con un emendamento M5S, abbiamo stanziato 1 milione di euro per la sperimentazione. È tempo di spenderlo già in occasione del prossimo election day di settembre” conclude Brescia.
Intanto arriverà domani alla Camera il decreto legge elezioni. Il dl che rinvia all’autunno il voto per le Regionali, le comunali e il referendum per il taglio dei parlamentari è stato approvato oggi dalla commissione Affari Costituzionali di Montecitorio. Un rinvio massiccio che porterebbe ad un super election day, in cui risulterebbero accorpate tutte le tornate elettorali in questione.
Un provvedimento che non piace ai governatori, sia sulla data che sul super election day, sia sulle modalità. La data non è stata oggetto del voto in commissione ma anche oggi il governo con il sottosegretario Achille Variati ha ribadito che quella del 20-21 settembre sarebbe l’opzione migliore.
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I governatori delle cinque regioni prossime alle elezioni, De Luca, Emiliano, Ceriscioli, Toti e Zaia, presidenti rispettivamente di Campania, Puglia, Marche, Liguria e Veneto, hanno scritto una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiedendo un intervento che scongiuri la proroga della data delle elezioni regionali oltre il mese di luglio.
“Di questa decisione. assunta in difformità dal parere reso dalle Regioni – affermano i cinque governatori – non è mai stata resa pubblica la motivazione sanitaria. Nessuna motivazione che giustificasse come dal punto di vista dell’epidemia di Covid-19 vi siano maggiori rischi nel mese di luglio piuttosto che nei mesi autunnali. Ciò in quanto fin dai primi di giugno sono permesse tutte le attività economiche, culturali e sociali e financo gli spostamenti tra regioni. Al contrario, come anche si evince dal parere reso nei giorni scorsi dal Comitato Tecnico Scientifico, esigenze sanitarie sconsigliano fortemente di ritardare le elezioni verso i mesi autunnali”.
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