Droga: traffico internazionale di eroina, 10 arresti a Roma

Droga: traffico internazionale di eroina, 10 arresti a Roma

NEW LONDON, CT - MARCH 23: A heroin user prepares to inject himself on March 23, 2016 in New London, CT. Communities nationwide are struggling with the unprecidented heroin and opioid pain pill epidemic. On March 15, the U.S. Centers for Disease Control (CDC), announced guidelines for doctors to reduce the amount of opioid painkillers prescribed nationwide, in an effort to curb the epidemic. The CDC estimates that most new heroin addicts first became hooked on prescription pain medication before graduating to heroin, which is stronger and cheaper. (Photo by John Moore/Getty Images)

Narcotrafficanti pakistani e afghani rifornivano la Capitale e facevano da padroni per lo spaccio internazionale di droga. L’organizzazione criminale aveva stabilito la base a Roma per coordinare le operazioni in tutta Europa.

(Photo by John Moore/Getty Images)

La guardia di finanza ha eseguito un’ordinanza su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia capitolina di custodia cautelare in carcere nei confronti di 10 persone con l’accusa di traffico internazionale di eroina. Gli uomini originari del Pakistan e dell’Afghanistan avevano stabilito la base a Roma per importare le grosse quantità di eroina in tutta Europa ( Gran Bretagna, Grecia, Olanda e Francia oltre all’Italia).  Le operazioni venivano gestite utilizzando i cosiddetti “ovulatori” o “ingoiatori”, che ingerendo le sostanze stupefacenti riuscivano a passare i vari controlli alle frontiere. L’operazione è stata denominata “Opium”.

Blitz droga: la ricostruzione dei fatti

Un vero e proprio network del narcotraffico, dotato di importanti risorse economiche e di grosse quantità di droga da destinare alle grandi piazze dello spaccio in Europa. L’organizzazione criminale, capeggiata da Z.g.M di anni 50, aveva accentrato le fasi di stoccaggio e consegna nel quartiere romano di Torpignattara ma si proiettava in diverse aree geografiche. Riusciva ad invadere ampie piazze di spaccio anche per brevi periodi. Il club Reperiva l’eroina attraverso molteplici canali internazionali, mantenendo relazioni dirette e costanti con i criminali di Afghanistan e Pakistan. Due dei soggetti sotto misura cautelare, avevano condiviso fotografie sui social in cui venivano immortalati con fucile mitragliatore Ak 47. L’analisi del circuito da parte delle forze dell’ordine ha permesso di arrivare ai vertici dell’organizzazione.