Colf e badanti, come ottenere l’indennità da 500 euro in 4 mosse

A colf e collaboratori domestici è destinata un’indennità fino a 1.000 euro. E’ possibile chiederla tramite l’invio di alcune informazioni, tra cui dati anagrafici, requisiti e modalità di pagamento.

colf indennità
(Foto di Thomas Samson, da Getty Images)

A partire da lunedì colf e collaboratori domestici potranno fare richiesta per ottenere l’indennità di 500 euro predisposta dal decreto Rilancio. L’indennità per colf e badanti riguarda i mesi di aprile e maggio (per un totale di 1.000 euro). E’ necessario presentare domanda all’Inps tramite sito web oppure call center. Oppure ci si può rivolgere a un patronato in grado di presentare domanda su delega del richiedente. Qualora si scegliesse la procedura online, sarebbe necessario presentare un Pin rilasciato dall’Istituto di previdenza. In alternativa, uno Spid almeno di secondo livello, una carta d’identità elettronica 3.0 o la carta nazionale dei servizi.

Dati anagrafici. E’ necessario partire dalla pre-home presente nel sito Inps, per poi cliccare sulla voce “indennità Covid-19 per lavoratori domestici”. Immediato il passaggio alla pagina in cui è già possibile inserire i propri dati anagrafici. Il sistema riconosce l’utente e, solo successivamente, carica le credenziali necessarie per la presentazione della domanda.

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Requisiti. Affinché la pratica vada a buon fine, è necessario dichiarare di avere una serie di requisiti imprescindibili per ottenere l’indennità. Tra questi, innanzitutto, l’essere o essere stato titolare di almeno un rapporto di lavoro domestico attivo al 23 febbraio 2020 per una durata complessiva (calcolata come somma di tutti i rapporti di lavoro attivi) superiore a 10 ore settimanali. Poi altre dichiarazioni trasversali: non essere convivente con il datore di lavoro; non aver fruito delle indennità introdotte dal decreto legge 18/2020 in favore di Iva e co.co.co iscritti alla gestione sperata Inps (articolo 27), commercianti, artigiani e coltivatori diretti, lavoratori stagionali di turismo o terme, operai del settore agricolo, lavoratori dello spettacolo; non aver percepito l’indennità prevista per gli iscritti alle Casse di previdenza dei professionisti oppure quella dei lavoratori intermittenti, dei collaboratori occasionali, dei venditori porta a porta, stagionali non del turismo e terme (articolo 44 del Dl 18/2020); non essere titolare di pensione, fatta eccezione per l’assegno ordinario di invalidità; non essere titolare di altra tipologia di rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato.

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La modalità di accredito dei soldi. Sarà necessario indicare la modalità di pagamento, il mezzo con il quale si preferisce che i soldi vengano accreditati in caso di conferma dell’indennità. Nel caso di presentazione dell’Iban, quest’ultimo deve essere associato a uno strumento intestato al richiedente. Questo tipo di informazione verrà verificato dall’Inps prima dell’accredito.

Monitoraggio della pratica. Segue un controllo delle informazioni prima di spedire la richiesta di indennità. Oppure è possibile uscire dalla pratica e salvarla come bozza da ricontrollare in un secondo momento prima dell’invio della domanda. Una volta effettuato l’invio, si riceverà una ricevuta con un codice identificativo. Ma non è il protocollo della domanda che, invece, viene rilasciato in seguito. Attraverso una notifica tramite sms o posta elettronica, l’interessato può poi rientrare nella sezione dedicata del sito internet e scaricare la ricevuta della domanda con relativo numero di protocollo. Poi sarà possibile effettuare il monitoraggio dello stato di avanzamento della domanda, grazie alla funzione “consultazione stato pratica e pagamenti”.

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