Canada, prosegue il processo per estradizione in Usa a Lady Huawei

Meng Wanzhou, la donna a capo del colosso Tech Huawei ha subito una sconfitta in tribunale per quanto riguarda i procedimenti per estradarla negli Stati Uniti. La decisione è stata presa dalla Corte Suprema della Columbia Britannica.

 (Photo by PATRICIA DE MELO MOREIRA/AFP /AFP via Getty Images)

Una sentenza che respinge il tentativo di Meng di tornare in libertà. Questa è stata la decisione della Corte Suprema dopo aver provato un test chiave per l’estradizione che ha stabilito che le accuse di frode bancaria contro la donna sarebbero confermate anche in Canada. Ieri il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian, ha affermato che Canada e Usa hanno utilizzato arbitrariamente il trattato bilaterale sulle estradizioni, violando i diritti di un cittadino cinese. A rispondere a questa accusa è stato il giudice della Corte Suprema della Columbia Britannica Heather Holmes nella sua sentenza di 23 pagine, affermando che “ in questo caso è possibile soddisfare il doppio requisito di criminalità per l’estradizione. La domanda di Meng è perciò respinta”. Dopo la sentenza i rapporti con Pechino potrebbero diventare più tesi.

 

L’arresto di Lady Huawei

L’accusa del Dipartimento di Giustizia di Washington è stata la violazione dell’embargo sull’Iran. Nel dicembre 2018, all’aeroporto di Vancouver avvenne l’arresto di Meng Wanzhou proprio mentre era in corso la guerra sui dazi tra XI Jinping e Donald Trump. I cinesi reagirono arrestando alcuni diplomatici canadesi che ancora oggi sono sottoposti a carcere duro. La disparità del trattamento è stata plateale: Meng è agli arresti domiciliari in una villa sontuosa con braccialetto al polso, mentre i due canadesi, sospettati di spionaggio, si trovano nelle carceri cinesi. Pechino infatti aveva annunciato che il rimpatrio della donna è una condizione preliminare per migliorare i legami bilaterali e per la liberazione dei due diplomatici canadesi.

Intanto, per la sentenza del tribunale canadese non sono cessate i dissensi dei manifestanti. Con le scritte “Extradite Meng Wanzhou”, “Nessun Huawei in Canada” e “Il Canada non lascia che la Cina ci maltratti”, le proteste si sono fatte sentire. La Cina invece, dalla sua parte ha anche bloccato miliardi di dollari di esportazioni agricole canadesi.

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