Un trapianto record quello fatto al Policlinico di Milano. Dopo oltre due mesi durante i quali il ragazzo è stato tenuto in vita in circolazione extracorporea. Il giovane paziente due settimane fa ha subito un intervento molto delicato per sostituire i suoi polmoni devastati dal COVID-19. Un donatore anonimo, negativo naturalmente al virus, gli ha permesso di salvargli la vita. È la prima volta in Europa che si tenta un percorso del genere.
Il 2 marzo il paziente accusa i primi sintomi dell’infezione con il sopraggiungere della febbre. In soli quattro giorni la situazione del diciottenne si aggrava ed il ricovero in terapia intensiva diviene necessario. Viene portato al San Raffaele, nel nuovo reparto in via Olgettina, nella struttura realizzata grazie alla raccolta fondi avviata da Chiara Ferragni e Fedez. La situazione del giovane non migliora, la ventilazione assistita non è più sufficiente e il 23 marzo sono costretti a collegarlo ad una macchina Ecmo: uno strumento in grado di permettere la circolazione extracorporea e l’ossigenazione del sangue poiché da solo il paziente non è più in grado di svolere queste attività.
La situazione è molto grave: all’epoca, in quelle prime tragiche settimane, i pazienti così giovani erano pochissimi. I medici del San Raffaele decidono di consultarsi con i colleghi del Policlinico di Milano e di intraprendere una strada mai tentata prima in Europa (nelle scorse settimane un caso analogo è poi avvenuto in Austria) ma solo in Cina: un trapianto di polmoni. L’organizzazione dell’intervento è molto complessa, non solo per le condizioni disperate del giovane ma anche per le difficoltà pratiche nell’eseguire un’operazione di questa importanza e delicatezza con le protezioni necessarie per tutelare i sanitari dal contagio.
L’organizzazione dell’intervento chirurgico, realizzato dalla Chirurgia Toracica e Trapianti di Polmone del Policlinico di Milano è diretta da Mario Nosotti. Il coordinamento operativo viene assicurato dal Centro nazionale trapianti in collaborazione con il Centro regionale trapianti della Lombardia e il Nord Italia transplant program. Il giovane paziente viene inserito nella lista di coloro che necessitano un trapianto il 30 di aprile. Due settimane fa è stato effettuato l’intervento.
L’intervenuto è avvenuto in una sala operatoria allestita ad hoc nel Policlinico di Milano con un’equipe che, per evitare il contagio, è stata costretta a operare con indosso i caschi per la ventilazione. Con cambi regolari di infermieri e medici per consentire a tutti di poter riprendere fiato e di svolgere l’operazione in sicurezza. Il trapianto ha successo, dopo 12 ore il giovane viene staccato dalla circolazione extracorporea. Al momento il paziente è ancora ricoverato, sta affrontando le sedute di fisioterapia, lentamente dovrà riprendere a respirare in modo autonomo e abbandonare il ventilatore. Ha ancora molta strada da fare ma il percorso intrapreso è quello giusto.
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