Oristano, si apprendono nuovi sviluppi sul caso di violenza sessuale su minore perpetrato da un uomo di 53 anni: l’aguzzino conosceva la famiglia della giovane vittima.
Era giunta nelle prime ore di questa mattina, la notizia di un caso di violenza sessuale su minore perpetrato da un uomo di 53 anni, arrestato oggi in provincia di Oristano. La polizia aveva iniziato le indagini sulla base di alcune voci che da tempo circolavano nella zona, voci che sono state infine confermate da alcuni residenti e che hanno portato all’incarcerazione dell’aguzzino 53enne nella struttura penitenziaria di Massama.
Secondo quanto si apprende, però, sarebbero da poco trapelati nuovi sviluppi in merito alle indagini: sviluppi che vedrebbero l’uomo non essere un estraneo agli occhi della famiglia della piccola abusata, quanto piuttosto un conoscente del suo nucleo famigliare. Una sfortunata amicizia, questa, che gli avrebbe permesso proprio di arrivare più vicino alla ragazzina, al fine di abusarne.
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Conosceva la famiglia e ha approfittato dell’amicizia dei genitori per abusare di una bambina. Queste le orribili premesse del drammatico caso di violenza sessuale perpetrato da un uomo di 53 anni originario di San Nicolò d’Arcidano, arrestato oggi dalla Squadra mobile di Oristano.
Secondo quanto si apprende, le indagini sono tuttora in corso e al momento non rimane possibile stabilire se gli abusi si siano verificati in più sedi o se invece si sia trattato di un singolo episodio. L’aguzzino è stato portato sotto interrogatorio, ma davanti alle autorità ha preferito avvalersi della della facoltà di non rispondere. Per quanto riguarda le ricostruzioni effettuate dalla piccola vittima, invece, le autorità dovranno procedere con tutte le cautele del caso, data la sua tenerà età.
Gli investigatori della Mobile della Questura continuano per ora a lavorare nel tentativo di capire ed eventualmente confermare la serialità degli episodi di violenza – al momento la pista più accreditata. Proprio per far luce ai punti più oscuri di quest’indagine, coordinata dalla Procura della repubblica di Oristano, dagli uomini della Squadra mobile di Oristano e dal comando del dirigente Samuele Cabizzosu, sono stati fatti degli interventi di perquisizione all’interno dell’abitazione del pedofilo.
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Come si apprende, da un primo controllo e una prima verifica dei materiali sequestrati (si parla di computer, hard disk e supporti informatici sottoposti ad analisi accurate), sarebbero emersi alcuni file e diverse foto che lasciano aperta l’ipotesi di altri casi precedenti, avvenuti in passato. “Faccio mio l’appello lanciato dalla squadra mobile: se ci sono altre persone che hanno subito attenzioni di questo genere contattino la Polizia”, ha spiegato davanti ai giornalisti dell’ANSA il procuratore di Oristano, Ezio Domenico Basso.
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