Ischia, è morto l’oncologo Vincenzo Di Meglio: lutto in città

Morto l’oncologo Vincenzo Di Meglio conosciuto per il suo talento nella diagnostica precoce dei tumori della mammella e della tiroide.

Ischia, è morto l’oncologo Vincenzo Di Meglio: lutto in città – meteoweek

Un oncologo apprezzato da tutti per il suo incredibile talento e per la sua passione per la medicina e uno studioso di fama nazionale. Viene raccontato come una persona amabile, gentile e sempre disponibile verso il prossimo. L’isola piange la scomparsa del dottore Vincenzo Di Meglio, stroncato da un infarto all’improvviso, senza una spiegazione. Una morte che ha gettato nello sconforto l’intera isola d’Ischia ma anche la vicina Procida, dove il medico era parimenti stimato e benvoluto e dove operava (oltre che a Napoli). L’uomo ha rappresentato per anni un indiscutibile punto di riferimento per diagnosi e cura della terribile malattia alla mammella e alla tiroide. Tanti i messaggi di cordoglio sui social, a dimostrazione dell’affetto che in tanti nutrivano verso il dottor Di Meglio. Non era amato solo per la sua passione e dedizione alla medicina ma anche per il suo impegno politico: è stato anche consigliere comunale a Barano. I funerali si sono svolti nel cimitero di Piedimonte proprio a Barano.

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La città in lutto per la scomparsa del celebre oncologo (Foto di Archivio) – meteoweek

Tantissimi i messaggi lasciati per ricordarlo ma fra tutti spicca quello dell’avvocato Giuseppe Di Meglio riportato da Napoli Today: “Vincenzo Di Meglio, Uomo generoso, è caduto sul campo. Dopo una giornata in sala operatoria, il suo cuore è stato stroncato; nulla ha potuto la arte medica; per salvare innumerevoli vite umane ha trascurato sé stesso; ha mantenuto fede al giuramento di Ippocrate, noncurante del guadagno. Cattolico e liberale, ha avuto sempre una forte passione civile. Consigliere Comunale di Barano d’Ischia per un ciclo amministrativo, ha sempre portato nella civica Amministrazione un contributo di equilibrio a servizio del Paese. Forte degli insegnamenti della madre, orgogliosa di questo figlio studioso, umano, amante della storia, che soleva dirgli “saerva virtutem, virtus te saervabit” , non ha mai abdicato ai suoi convincimenti e ai valori della professione medica, esercitata per 40 anni, con dignità e scrupolo. Il vuoto che lascia nella famiglia, forte di un legame indissolubile, è incolmabile”. Un messaggio accorato per salutare un professionista di grande calibro.

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