Durante il Question time alla Camera, il ministro della Giustizia Bonafede ha risposto ad alcune domande in merito al caso Palamara: “Sulla magistratura un terremoto, dinamiche inaccettabili”.
“La magistratura del nostro Paese è stata investita, da un anno a questa parte, da un vero e proprio terremoto. Una pagina dolorosa che ha fatto emergere dinamiche, nell’assegnazione di ruoli e incarichi, che possiamo definire inaccettabili”. Queste le parole spese dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, nel rispondere a una domanda durante il Question time alla Camera sul caso emerso dalle intercettazioni del pm romano Luca Palamara.
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“Una pagina che colpisce la stragrande maggioranza dei magistrati che con spirito di servizio, ogni giorno, porta avanti la macchina della giustizia” ha aggiunto poi Bonafede, che ha rincarato la dose sull’argomento in un intervento precedentemente annunciato tramite post su Facebook. “Il vero e proprio terremoto che sta investendo la magistratura italiana dopo il cosiddetto ‘Caso Palamara’ impone una risposta tempestiva delle istituzioni. Ne va della credibilità della magistratura, a cui il nostro Stato di diritto non può rinunciare”, aveva infatti spiegato domenica scorsa il Guardasigilli.
Bonafede, riforma Csm non può attendere: serve convergenza opposizione
Sempre nell’ultimo intervento che il ministro aveva condiviso tramite social, aveva fatto sapere come l’urgenza della riforma Csm sia uno dei nodi al momento da sciogliere per la giustizia italiana. “Nel mio discorso al Senato di mercoledì, tra i progetti da cui ripartire nel settore della giustizia, ho fatto riferimento alla riforma del Consiglio Superiore della Magistratura: adesso non si può più attendere. Questa settimana porterò all’attenzione della maggioranza il progetto di riforma, su cui tra l’altro avevamo già trovato un’ottima convergenza poco prima che scoppiasse la pandemia”, aveva infatti spiegato domenica il Guardiasigilli.
E proprio in merito a tale progetto di riforma, contestualmente al Question time alla Camera di oggi, Bonafede ha dunque ribadito come la proposta, che verrà “portata nuovamente sul tavolo di governo, non può più attendere”: va infatti tutelata la “credibilità della magistratura“, e sulla riforma del Csm si auspica “la convergenza con le forze politiche di opposizione“.
Giustizia, riprende correzione degli esami avvocati
Meno inerente al caso delle intercettazioni di Palamara, invece, è stata un’interrogazione mossa al ministro dalla deputata della Lega Ingrid Bisa, che ha chiesto notizie sulla ripresa della correzione delle prove scritte svoltesi lo scorso dicembre. “Non vi è dubbio che la correzione degli esami scritti delle prove di abilitazione alla professione forense ha risentito del lockdown causato dall’epidemia”, ha spiegato Bonafede, “ma ora è stata prevista la ripartenza anche di questa attività” e riprenderà “con modalità collegiali”.
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Bonafede ha spiegato che al momento è stata prevista anche “la facoltà di svolgimento via web della prova orale da remoto“, esami per i quali cambia la forma – o meglio, la sede – ma non la sostanza: verranno infatti mantenuti alti i “criteri di qualità“, dato che il ruolo dell’avvocato “è fondamentale” nella nostra società e per la democrazia. E ancora, il ministro ha infine aggiunto che se l’epidemia rimarrà ancora sotto controllo, sarà possibile che a dicembre 2020 le prove di abilitazione per l’ingresso in carriera degli aspiranti avvocati possano essere svolte come di consueto.