Un alpinista di 57 anni è morto questa mattina precipitando da un canalone durante la scalata sulla Cima Tosa, nelle Dolomiti del Brenta.
Alle 7 di questa mattina si è consumata una tragedia sulle Dolomiti di Brenta, in provincia di Trento: un alpinista di 57 anni è precipitato nel canalone Neri, tra Cima Tosa e il Crozzon. In base a una prima ricostruzione l’uomo, in compagnia di un amico escursionista, stava tentando la scalata sulla Cima Tosa e mentre attraversava il canalone Neri con i ramponi, data la presenza di neve ghiacciata, a quota 2.800 metri è scivolato ed è precipitato giù per diverse centinaia di metri fino all’attacco del canalone. L’amico della vittima ha immediatamente chiamato i soccorsi, ma il tentativo dell’elisoccorso del 118 è risultato vano. I soccorritori non hanno potuto fare altro che accertare il decesso dell’uomo e recuperare la sua salma per portarla a valle. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri per effettuare i rilievi necessari per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti.
L’intervento sul luogo è stato coordinato dall’area operativa Trentino Occidentale del Soccorso alpino. Il corpo dell’alpinista è stato poi portato nella camera ardente di Madonna di Campiglio. Al momento non si conosce l’identità del 57enne deceduto. L’incidente di questa mattina è avvenuto poche ore dopo il ritrovamento di un altro alpinista, scomparso da tre giorni sulle Dolomiti. Si tratta di un 40enne di Gubbio, Pier Paolo Filippini, morto accidentalmente mentre tentava di attraversare un sentiero a lui sconosciuto. Pare che l’uomo fosse precipitato in un canalone per decine di metri e il suo corpo è stato ritrovato solo grazie alle ricerche effettuate con l’elicottero, dopo tre giorni di ricerche con droni e unità cinofile, sul versante meridionale della Cima del Monte Tremol, tra Belluno e Pordenone, a quota 1.500 metri.