Giovannini era stato sanzionato con la censura per il caso Vera Guidetti. Il magistrato Palamara si sarebbe fatto aiutare nella redazione del provvedimento.
Valter Giovannini, sostituto procuratore generale di Bologna, aveva seguito nel 2015 il caso Vera Guidetti, farmacista di 62 anni che uccise la madre e poi si suicidò. Qualche girono prima del fatto Guidetti era stata ascoltata da Giovannini come testimone di un furto di gioielli. Quel caso costò a Giovannini l’accusa di aver trascurato le garanzie difensive della donna e violato le norme processuali. Così il Consiglio Superiore della Magistratura lo aveva sanzionato con la censura, che blocca la carriera da magistrato. Oggi Giovannini valuta il ricorso. Il motivo risiede nella pubblicazione su La Verità di conversazioni in chat della Procura di Perugia agli atti dell’inchiesta che lo riguarda. Da queste conversazioni emerge come, sebbene l’estensore della sentenza su Giovannini fosse Luca Palamara, un altro magistrato abbia contribuito alla redazione. Si tratta di Nicola Clivio, magistrato consigliere.
“Sono sorpreso. Io ho sempre scritto da solo i miei provvedimenti, anche quelli più complessi. Forse è anche possibile scriverli a più mani ma ciò dovrebbe risultare ufficialmente“. Così commenta l’accaduto Giovannini. E aggiunge: “A questo punto è urgente chiedere alla Procura di Perugia una copia di tutte le chat che in qualche modo mi riguardano”. Giovannini ha anche annunciato che il suo legale chiederà conto delle eventuali intercettazioni sulla sua vicenda disciplinare per valutare la richiesta di una revisione del procedimento.