La giunta dice no al processo a Salvini sul caso Open Arms. Decisivo il non voto di tre senatori di Italia Viva: il partito di Renzi risulta decisivo. Il leader della Lega esulta in diretta facebook: “E’stato stabilito che ho fatto soltanto il mio dovere”
Con 13 sì a favore della relazione del presidente della giunta Maurizio Gasparri, 7 no e 3 senatori che non hanno partecipato al voto, la Giunta per le immunità del Senato ha respinto la richiesta di autorizzazione a procedere per l’ex ministro Matteo Salvini sul caso Open Arms. Decisivo il non voto di Italia Viva. “Ci rimettiamo all’aula. Non c’è stata – spiegano i capigruppo del partito di Renzi – a nostro parere un’istruttoria seria, così come avevamo richiesto sia in questo caso che nella precedente vicenda Gregoretti. La motivazione principale per cui Italia Viva decide di non partecipare al voto risiede però nel fatto che, dal complesso della documentazione prodotta, non sembrerebbe emergere l’esclusiva riferibilità all’ex Ministro dell’Interno dei fatti contestati”.
Il pronunciamento della Giunta delle immunità del Senato sulla vicenda Open Arms, è il terzo a carico di Salvini. Nel primo, per il caso Diciotti, la richiesta di processo venne respinta: la Lega era ancora al governo con il M5s. La successiva richiesta, per il caso Gregoretti, venne accolta. In quell’occasione lo stesso leader della Lega, non più ministro, chiese di essere processato.
Il leader del Carroccio esulta in diretta facebook: “Fatto solo mio dovere”
Matteo Salvini, incassato lo stop al processo sul caso Open Arms, esulta su Facebook. Il voto della giunta spegne sul nascere la terza richiesta di processo in pochi mesi, anche se a questo punto deciderà l’aula. Non basterà un voto in più, ma occorrerà la maggioranza assoluta per evitare di procedere. Un passaggio, tuttavia, non ancora calendarizzato. “La giunta del Senato – ha spiegato il leader Lega – ha votato stabilendo che Salvini ha fatto il suo dovere, ha agito per interesse pubblico e non privato. Conte – aggiunge Salvini – lasci perdere i 60mila spioni ma pensi ai 70mila rovinati dalle banche che ancora oggi aspettano i rimborsi e che sia fatta giustizia a meno che qualcuno non usi il virus per tenere sotto controllo gli italiani. Essere un popolo di spiati? Anche no”.
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“Tutto il governo – conclude Salvini – era d’accordo, anche i Cinquestelle, da Conte a Di Maio, che dicono non sapevamo niente. Ma come? Era nel programma comune, erano blocchi concordati per svegliare l’Europa. Io non cambio idea e non mollo, non avevo paura prima e non ho paura ora. Vi ringrazio – dice ai follower – per i tantissimi messaggi di supporto”.