Il prossimo anno riemergerà dalle acque del lago di Vagli (Lucca) il borgo medievale delle Fabbriche di Careggine, paesino fantasma di fabbri e ferrai risalente al XIII secolo.
Come quanto si apprende, il prossimo anno il lago di Vagli (località in provincia di Lucca) verrà svuotato, dopo 26 anni dall’ultima analoga operazione, e verranno riportate alla luce le Fabbriche di Careggine, piccolo borgo medievale di fabbri e ferrai provenienti da Brescia fondato nel XIII secolo. Una preziosa città medievale, questa, che dagli anni 40 si trova sommersa nello specchio d’acqua dolce, un bacino artificiale nato con la creazione di una diga di 92 metri sullo sbarramento del torrente Edron.
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Un paesino che riemerge dalle acque: le Fabbriche di Careggine del lago di Vagli
Su Facebook a parlarne è stata Lorenza Giorgi, figlia dell’ex sindaco di Vagli. “Vi informo che da fonti certe so che il prossimo anno, nel 2021, verrà svuotato il lago”, esordisce in un post lasciato sul social, sottolineando che l’ultima volta il lago era “stato svuotato nel 1994 quando mio padre era sindaco e grazie al suo impegno e alle numerosissime iniziative che, con fatica, era riuscito a mettere in piedi in una sola estate il paese di Vagli ha accolto più di un milione di persone”.
“Nel 1994 mio padre mi racconta che fu difficile attirare un così grande numero di persone e che tutto fu fatto senza oneri a carico dell’amministrazione (oltre a quelli di ordinaria rappresentanza di un piccolo comune)”, spiega quindi suoi amici e seguaci su Facebook. “Mi auguro che il prossimo anno, forti della passata esperienza di cui tutti hanno un bellissimo ricordo e con l’aiuto dei social network, si riesca a ripetere e superare il grande successo, con altrettanta oculatezza. In questi anni si è fatto poco per il turismo”, conclude poi la ragazza, mentre parla di quel bacino e del suo tesoro nascosto che sono finiti persino in TV.
Un tesoro nascosto, del resto, perché Fabbriche di Careggine viene definiti come un paese fantasma, abbandonato nel 1947 e riemerso più e più volte solo a seguito dei diversi lavori di manutenzione alla diga. Come un castello di sabbia, che ha resistito però alla forza erosiva delle acque dolci del bacino. Anche se, al momento, non si conosce la condizione in cui versano le rovine a seguito della sua sua ultima emersione.
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La chiesa di San Teodoro, con il suo campanile a pianta quadrata, era ancora visibile a quei tempi, e si ergeva dal fondo del lago insieme ad alcune case e a quel che resta di un piccolo ponte. Il prossimo svuotamento del bacino avverrà nel 2021 e verrà effettuato dagli operatori dell’Enel. Si dovrà attendere perciò ancora un anno per riscoprire la bellezza rimasta di quell’antico paesino di fabbri ferrai.
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