Coronavirus, operazione Nas: sono stati oscurati 8 siti web per vendita illegale di farmaci anti-Covid. I medicinali risultavano inefficaci o addirittura dannosi.
Sono ben 8 i siti web oscurati dai Nas nell’ultima operazione. I siti avevano server all’estero, ma non sono sfuggiti all’indagine dei Nas. Le pagine web in questione sono accusate di aver messo in vendita medicinali anti-Covid rivelatisi inefficaci o addirittura pericolosi per la salute. L’operazione appena conclusa fa parte di un progetto molto più ampio, portato avanti anche dal Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute, alla ricerca di illegalità nello smercio illegittimo di dispositivi di protezione individuale. Sul sito del ministero della Salute si legge: “I Nas di Roma e di Livorno, nel frattempo, continuano la loro opera di ricerca di dispositivi per la protezione individuale irregolari. L’emergenza correlata all’epidemia in corso, infatti, ha fatto fiorire un commercio di mascherine le cui caratteristiche non sono sempre in grado di garantirne l’efficacia contro la trasmissione del virus. In tale ambito, i Carabinieri del Nas hanno sequestrato, nel corso di tre diverse attività ispettive, un totale di circa 17.000 mascherine, deferendo 5 persone all’Autorità Giudiziaria per frode in commercio”.
La caccia alla vendita illegale di farmaci online è ormai una delle missioni principali dei Nas durante questo periodo di emergenza coronavirus. Risale a 4 giorni fa, infatti, la notizia della chiusura di altri 14 siti web collocati su server esteri da parte dei Nas di Torino e Udine. I siti avevano riferimenti fittizi, sui quali venivano effettuate la pubblicità e l’offerta in vendita di medicinali sottoposti a restrizioni. I medicinali messi in vendita in maniera illegale erano anche a base di clorochina e idrossiclorochina. Si tratta di sostanze presenti soprattutto in antimalarici spesso usati privatamente, in maniera impropria e pericolosa, come farmaci anti-Covid. Nella lista erano presenti anche medicinali contenenti colchicina, una sostanza utilizzata per la cura della gotta. Anche per quest’ultima è all’attivo uno studio sperimentale su un suo possibile utilizzo nel trattamento del coronavirus. E ancora, in vendita: l’antitumorale Ruxolitinib, inserito dall’Aifa nel “programma di uso compassionevole” per pazienti con diagnosi da coronavirus e con patologie polmonari gravi. Poi ancora: l’antibiotico azitromicina, che potrebbe avere reazioni pericolose se mischiato ad altri farmaci solitamente usati contro il coronavirus.
Nonostante il massimo impegno, cresce sempre più la presenza di offerte sul web di medicinali non autorizzati. Per questo le autorità hanno ribadito: è vietata la vendita e l’acquisto di “medicinali con obbligo di prescrizione” attraverso internet. Le autorità ripetono a scanso di equivoci: non solo si tratta di azioni illegali, ma sono anche pericolose per la salute.
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